Trento

Chiusa dal questore dopo la maxi-rissa, la sala scommesse riaperta dopo 4 giorni

L’attività di via Maffei ha ottenuto la sospensiva del provvedimento che imponeva uno stop di 15 giorni. Sconcerto dei residenti

di Nicola Maschio

TRENTO. Quattro giorni. Tanto è durata la chiusura della sala scommesse di via Maffei, al centro delle polemiche dopo la maxi-rissa dello scorso venerdì 4 aprile. Un regolamento di conti tra bande che ha visto coinvolte diverse persone straniere.

Il successivo lunedì 7 aprile, in serata, sul posto si erano presentate le forze dell'ordine - in particolare Polizia di Stato, Polizia Locale e Carabinieri - per dare attuazione del provvedimento con il quale il Questore di Trento, in applicazione dell'articolo 100 del Testo unico delle leggi sulla sicurezza, aveva disposto la chiusura del locale.

Sembrava così che per i residenti della via, ormai arrivati all'esasperazione, potesse esserci un po' di pace. Almeno quindici giorni, considerato che proprio questo era il tempo di chiusura stabilito dal Questore.Un'illusione, in realtà. Sì perché l'attività ha richiesto e ottenuto la sospensiva del provvedimento ed ecco che allora, nella mattinata di sabato, in tanti hanno preso atto della riapertura del punto scommesse. E i primi che verosimilmente ne pagheranno le conseguenze saranno proprio gli stessi residenti che, in una lettera aperta e condivisa, pochi giorni fa segnalavano una situazione giunta ormai ad un punto di non ritorno. Aggressioni, borseggi, atteggiamenti intimidatori. E ancora risse, spaccio e criminalità diffusa. "Un far west senza regole", è stato definito.

La chiusura per pochi giorni del negozio al centro del dibattito non ha, di fatto, sortito alcun effetto. Chiaro che, forse, neanche abbassare le serrande per due settimane avrebbe rappresentato una radicale soluzione al problema. Ma sarebbe stato un segnale, così come confermato dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli, che proprio dopo la rissa scoppiata poco più di sette giorni fa aveva invocato l'intervento del Questore per la chiusura del locale. «Da parte mia pieno sostegno all'azione del Questore - ha aggiunto il primo cittadino. - Confermo inoltre che quel locale, in questi ultimi mesi, ha dato parecchi problemi: se in quella zona gravitano purtroppo alcuni delinquenti, la colpa è anche di quel punto scommesse. Ora vediamo quali saranno gli sviluppi della vicenda, ma sicuramente non bisogna demotivarsi dopo la riapertura. C'è una questione di sicurezza che riguarda la città: personalmente ho sempre posto la questione e mi pare che il nuovo Questore abbia ben chiara l'importanza di una collaborazione tra istituzioni che, in Trentino, è presente e forte».Uno dei primi a "denunciare" la riapertura del punto scommesse è stato il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi: «I residenti della zona sono allibiti, così è una presa in giro. Quel locale è chiaramente un problema su quella via e chiunque abbia preso la decisione di riaprirlo deve prendersi la responsabilità di questa scelta. Come? Mettendo un presidio fisso delle forze dell'ordine. Certamente il problema potrebbe solo spostarsi, come già accaduto per altre aree, ma intanto la priorità è mettere in sicurezza quella via al più presto».

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