Abitazioni / Il caso

Ravina, lo Stato sfratta poliziotti e finanzieri: lettera “esecutiva” per 47 famiglie

A scrivere il Demanio, a leggere le famiglie  di appartenenti alle forze dell'ordine che da anni (c'è chi lì vive dall'inizio degli anni Ottanta) hanno considerato casa gli appartamenti di via Filari Longhi. Gerosa: “Capisco la situazione di questi inquilini e mi darò voce al loro disagio nell'incontro che ho fissato per la settimana prossima con il commissario del governo”

IL PROBLEMA Degasperi: "Situazione preoccupante"

RAVINA. Mesi fa era arrivata una lettera che per quanto formale - era una raccomandata - aveva un tono per così dire bonario. Un invito a cercare altri alloggi perché quelli utilizzati dalle 47 famiglie che avevano ricevuto la comunicazione avrebbero dovuto essere liberati. A scrivere il Demanio, a leggere famiglie di appartenenti alle forze dell'ordine che da anni (c'è chi lì vive dall'inizio degli anni Ottanta) hanno considerato casa gli appartamenti di via Filari Longhi, a Ravina.

Ora è arrivata una nuova comunicazione e sono spariti i toni bonari, quelli che potevano far pensare che si sarebbe potuto trovare un accordo. È arrivato lo sfratto esecutivo a carabinieri, finanzieri e poliziotti. Hanno tempo 60 giorni (con le ferie il termine ultimo è settembre) per lasciare casa. L'alternativa? Fare ricorso al Tar.

Una strada che il gruppo di inquilini sta valutando con molta attenzione. E del problema è stata informata anche la presidente Itea, Francesca Gerosa. «Gli inquilini interessati - spiega - mi hanno chiesto un incontro che poi c'è stato. Io ho spiegato che Itea è in una situazione particolare. Negli edifici ci sono appartamenti Itea (sono 90) e appartamenti, quelli interessati alla questione, che sono del Demanio. Per quest'ultimi ci occupiamo della gestione, della manutenzione straordinaria e ordinaria ma non di assegnazioni e quindi delle revoca. Capisco la situazione di questi inquilini e mi darò voce al loro disagio nell'incontro che ho fissato per la settimana prossima con il commissario del governo. Incontro che era già stato fissato perché sono necessari degli interventi di manutenzione importanti».

Quindi il problema arriverà anche negli uffici di via Piave e magari potrebbe arrivare anche una soluzione.Il caso di via Filari Longhi se non unico è quanto meno raro. Sì perché la gestione degli alloggi di Ravina affittati alle famiglie di appartenenti alle forze dell'ordine ha seguito un destino diverso da quello successo nel resto d'Italia. In Trentino Alto Adige, in sintesi, per gli appartenenti alle forze dell'ordine è di fatto impossibile riscattare la proprietà degli alloggi nei quali vivono. Previsione che invece trova attuazione nel resto del Paese.

«Avremmo voluto acquistare la casa nella quale viviamo da decenni - spiegano gli inquilini - ma non ci è stata data questa possibilità. Anzi ci è stata negata all'ultimo. Se non era un affitto indeterminato, perché non ci hanno mandati via quando siamo andati in pensione? In queste case vivono persone di 70 anni che si trovano ora costrette a trovare un alloggio anche in fretta. Ci sono le vedove dei colleghi che nel frattempo sono morti. Siamo in una situazione allucinante. Nessuno ha mai chiesto nulla, nessuno ha mai ritardato un pagamento e ora ci dicono che dobbiamo andarcene, che dobbiamo cercare in fretta e furia un'altra casa dopo che abbiamo considerato questa la "nostra" casa per decenni».

Del caso di via Filari Longhi se n'era occupato anche il consigliere di Onda Civica, Filippo Degasperi con un'interrogazione che era stata depositata a fine febbraio. Interrogazione che risulta ancora senza risposta.

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