Città / La mobilitazione

Caro affitti, gli universitari smontano le tende. Provincia e Comune: “Metteremo a disposizione immobili sfitti”

Finisce la protesta degli studenti, promossa da Udu Trento, davanti a palazzo della Regione. Oggi (22 maggio) all’incontro con i rappresentanti universitari, le istituzioni e Opera emerge anche il tema dei trasporti: “Rendere più accessibili le zone periferiche”

AFFITTI Scatta la mobilitazione studentesca
LE FOTO Ecco cosa è successo

di Francesca Cristoforetti

TRENTO. Dopo 4 giorni di protesta contro il caro affitti venerdì scorso, 19 maggio, sono state smontante le tende degli studenti davanti a palazzo della Regione, in piazza Dante. Oggi (lunedì 22 maggio) come già annunciato, i rappresentanti Gabriele Di Fazio per Unitin e Luca Pistore, coordinatore di Udu Trento hanno incontrato Provincia e Comune di Trento insieme a Opera universitaria. Presente anche l’assessore provinciale Mirko Bisesti, accanto al sindaco del capoluogo Franco Ianeselli e il rettore dell’Università di Trento.

Una protesta nata dal bisogno di far emergere un enorme problema sul territorio: pochi alloggi sul mercato (soprattutto quello di privati) e tanto costosi, non alla portata di tutti.

“Il tema del caro affitti, come abbiamo già detto – dichiara Di Fazio – non è nuovo a Trento, città tra le più care d’Italia. Qui ci si può ‘permettere’ di alzare i prezzi perché dal punto di vista universitario il capoluogo trentino è una meta molto attrattiva: in molti arrivano da fuori Provincia”.

Durante l’incontro è stato ribadito un aumento delle borse di studio e “più cospicue”, oltre che il numero di posti in studentato, dalla Destra Adige all’ampliamento nella zona di San Bartolomeo, dove dovrebbero essere creati “più di 100 nuovi posti letto”, aveva dichiarato la scorsa settimana l’assessore.

“Tutte soluzioni a lungo periodo, fondamentali per ‘progettare’ la città e i suoi spazi. Ma noi abbiamo bisogno anche di riposte immediate e veloci”, aggiunge Di Fazio. Tra le proposte anche il tema del trasporto pubblico per “creare una maggiore capillarità nel Comune, per rendere più accessibili anche zone periferiche”, spiega il rappresentante di Unitin.

Provincia e Comune promettono di attivarsi a cercare immobili sfitti, sia demaniali che privati, da mettere sul mercato “sempre passando attraverso Opera”.

La protesta a Trento si inserisce in un contesto ben più ampio, quello di una mobilitazione nazionale compiuta in diverse città italiane. A promuoverla era stato Udu Trento.

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