Trento / Lo scontro

Solteri, continua a slittare il recupero della vasta area ex Atesina: Comune pronto al contenzioso con la Provincia

Il sindaco Franco Ianeselli la mette giù dura con piazza Dante e solidarizza con la comunità del quartiere e i comitati di cittadini che lamentano il lungo stallo del percorso per un progetto che ridia vita a scopi sociali agli spazi di via Marconi

di Franco Gottardi

TRENTO. «Se non si chiude la permuta non ci resta che il contenzioso». Il sindaco Franco Ianeselli la mette giù dura con la Provincia e solidarizza con la comunità dei Solteri e i comitati di cittadini che lamentano il lungo stallo nel recupero dell’area ex Atesina di via Marconi a fini sociali.

L’ultima delusione si è consumata qualche giorno fa con la decisione dell’amministrazione comunale di togliere i 2 milioni inseriti nel bilancio 2022 e spostarli all’anno prossimo dopo aver preso atto che nulla poteva essere fatto entro dicembre, mancando ancora la definizione dei valori dell’area e dell’immobile, definizione che spetta alla Provincia quale azionista di Trentino Trasporti, proprietaria.

Un semplice calcolo che sbloccherebbe lo scambio di immobili tra Comune e Provincia e darebbe quindi la possibilità a palazzo Thun di portare a compimento il recupero e la valorizzazione dell’ex Atesina. La notizia ha fatto incavolare non poco chi da molto tempo si batte per dare un seguito concreto ai progetti e alle promesse che da più di un decennio hanno illuso la comunità dei Solteri sulla possibilità di avere uno spazio comunitario e identitario al centro del quartiere. Il capogruppo del Pd in consiglio circoscrizionale, Nicola Vigorito, si è detto stufo e amareggiato.

«Siamo amareggiati non meno di lui riguardo al mancato perfezionamento della permuta - assicura il sindaco - ma tenere a bilancio quei 2 milioni sarebbe stato inutile perché non si potevano spendere. Meglio usarli per qualcosa di più urgente e spostarli su un prossimo bilancio nella speranza di poterli finalmente usare». L’impegno a finanziare il recupero del vecchio deposito degli autobus di via Marconi è sancito anche in un ordine del giorno approvato dal consiglio comunale contestualmente alla variazione di bilancio. Ma come mai, dopo l’annuncio dello sblocco in primavera e un protocollo d’intesa siglato nel luglio scorso ancora non si riesce a definire questa benedetta permuta, che non riguarda solo l’ex Atesina ma anche le aree interessate allo sviluppo di ferrovia ed interporto, attorno a cui si discute dalla fine degli anni Novanta?

È un problema tecnico o c’è sotto qualcosa?

«Io penso che sia un problema tecnico - spiega Ianeselli - ma è un fatto che la soluzione slitta di settimana in settimana ed è per questo che siamo pronti ad aprire un contenzioso. Spero che alzando la voce si possa arrivare a chiudere». Intanto per non perdere altro tempo e permettere almeno una sistemazione minimale di una parte dell’ex Atesina, che sarà utilizzata per ospitare laboratori partecipati sul futuro della città, si chiederà che Trentino Trasporti dia in comodato la struttura al Comune, che ha mantenuto a bilancio uno stanziamento di 200mila euro per questo progetto specifico. La soluzione del comodato è la stessa già adottata, in senso contrario, per consentire alla Provincia l’accesso a un finanziamento ministeriale per l’area di Roncafort, ancora di proprietà comunale.

«Era la fine del 2020 - ricorda il sindaco - poi con tanto di delibere e di protocollo d’intesa i due enti si sono assunti l’impegno di concludere la permuta con la cessione dell’area ex Atesina e di altri beni per un valore corrispondente entro la fine del 2021. Ma la Provincia non è stata in grado di concludere le stime».

Ianeselli, in attesa di un chiarimento con piazza Dante vuole però guardare il bicchiere mezzo pieno e chiudere con una nota di ottimismo: «Dopo tanti anni di abbandono - dice a proposito del progetto dei laboratori partecipati - il grande fabbricato aprirà a breve le porte ai cittadini per una sorta di anteprima e di test sulle funzioni sociali, culturali, economiche previste dal progetto di recupero integrale».

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