Città / Inquinamento

I terreni inquinati Sloi? Per i proprietari serre agricole, parco, un albergo di 11 piani e studentato

Svelato il progetto presentato dalla società Tim (quote di Podini e dalle Nogare): sui veleni Sloi e Carbochimica un quartiere avveniristico, con 60 mila metri cubi di colture aper tutto l’anno»

ACQUE La bonifica delle rogge? Funziona a metà, e il costo è salito a 6,5 milioni di euro

di Franco Gottardi

TRENTO. Da una parte una collina verde a protezione di un sistema di serre produttive, sessantamila metri cubi di colture per una produzione agricola durante tutto l'arco dell'anno; dall'altra un palazzo di undici piani con albergo e studentato e un centro congressi; in mezzo una piazza proprio sopra ai binari della ferrovia del Brennero.

È il progetto con cui i privati, proprietari delle aree inquinate di Trento Nord, vogliono rilanciare in risposta alle ipotesi di esproprio per pubblica utilità dei terreni ex Sloi ed ex Carbochimica prospettate da Comune e Provincia per quei terreni, interessati dal passaggio di due nuovi binari in trincea ,e dall'utilizzo per il vaglio dei materiali di scavo della galleria nell'ambito del grande progetto di circonvallazione ferroviaria.

Dopo decenni di sostanziale stallo, con grandi volumi concessi sulla carta dal piano regolatore bloccati dall'impossibilità tecnica e dai costi esorbitanti della bonifica dei terreni, i proprietari di Trento Nord muovono le loro pedine. Nel maggio scorso avevano abbozzato una idea di utilizzo delle aree pubblicando su un sito dedicato una sorta di masterplan, firmato dall'architetta ticinese Giovanna Albretti.

Solo un disegno in 3D senza spiegazioni di sorta, quanto bastava però per giustificare la presentazione di un'osservazione nell'ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale della circonvallazione ferroviaria per lamentare i possibili danni ai proprietari derivanti dal grande progetto, laddove prevede lo scavo e l'esproprio di una lingua di terreno per fare spazio a due nuovi binari e l'uso temporaneo per la durata del cantiere di tutti i terreni, utilizzati come piattaforma per il vaglio e il successivo trasferimento del materiale di scavo dei dieci chilometri di galleria sotto la Marzola.

A presentare quella osservazione era stato Michele Albertini, amministratore della Tim srl, proprietaria di quote importanti di Trento Nord. Gli altri costruttori che hanno storicamente in carico i terreni da bonificare, il bolzanino Tosolini e il trentino Dalle Nogare, fino ad oggi se ne sono stati in disparte e sembravano rassegnati a rinunciare al business immobiliare su quelle aree, cancellato dalle difficoltà tecniche per ripulire il sottosuolo dagli idrocarburi sul lato ex Carbochimica e soprattutto dal piombo tetraetile di cui è piena l'ex Sloi.

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Da domani però potrebbero tornare in gioco; proprio domani, martedì 26 luglio, è infatti in programma una riunione del Consorzio di bonifica costituito dai proprietari da cui - assicura Albertini - usciranno novità importanti.Novità in qualche modo anticipate dallo sviluppo del masterplan pubblicato sul sito trentonord.it che da maggio ad oggi ha preso una forma più compiuta e fa intravvedere meglio quale sia la proposta dei privati per Trento nord.

Una proposta divisa in due parti, ognuna con caratteristiche ben definite, richiamate nel masterplan da due figure della mitologia greca. Il progetto si chiama Gea & Ponto. Gea come la dea greca simbolo dell'importanza della terra nelle civiltà agricole e Ponto, divinità primordiale del mare.Gea è definita la parte del progetto che sta tra via Maccani e la ferrovia, caratterizzata da una collina erbosa a protezione di un fronte verde di serre: sessantamila metri cubi di colture controllate, attive tutto l'anno. Caratterizzate dalla tipica struttura in metallo e vetro le serre avranno nella parte sud uno spazio aperto al pubblico con attività per le produzioni locali e dehor di degustazione.

Sempre sulla ex Sloi è previsto un parcheggio interrato per 500 posti auto. Verso la ferrovia si estende un piazzale sopraelevato predisposto per mercati tematici e bancarelle coperto da "vele solari", 23.000 metri quadri ricoperti di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia. Una cupola spostata verso i binari è pensata come punto di aggregazione, sosta e ristorazione di giorno con possibilità di diventare luogo di musica e movida, lontano dalle abitazioni, la sera.Gea e Ponto, ovvero il lato est dell'insediamento, tra i binari e via Brennero, sono collegati da una grande piazza a mosaico, mezzo ettaro proprio sopra la ferrovia, luogo di socialità e aggregazione.

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Dalla via Brennero una grande rotatoria immette in un viale centrale che inquadra la fermata del NorduS, la futura metropolitana cittadina, e l'ingresso di un parcheggio da 700 posti. Nella parte nord sorge il Palazzo delle Culture, settemila metri quadri di sale convegni, sale multimediali, sale espositive, sale didattiche, per festival, fiere, rassegne cinematografiche. Ma il nuovo fulcro di Trento Nord è previsto all'Approdo, il palazzo di 11 piani destinato a ristorazione, fitness e spa, servizi alberghieri diversificati, studentato, co-housing, residenze brevi. Anche su questo lato al centro è prevista una grande cupola a ricoprire 1.500 metri quadri per esposizioni, circondata all'esterno da aiole, verde e giochi d'acqua.Idee e suggestioni con cui si presume che i proprietari di Trento Nord vogliano andare a trattativa con l'ente pubblico, per dare una prospettiva ed allontanare l'ipotesi di un esproprio che, visti i costi di bonifica, potrebbe anche essere senza corrispettivo. Manca però in tutto questo un qualsiasi accenno alle necessarie bonifiche dei terreni, che per legge spettano ai proprietari e che per modalità e costi rappresentano ancora un grande punto di domanda.

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