Urbanistica / Il caso

Music Arena di San Vincenzo, la Circoscrizione chiede lumi alla Provincia: rischio allagamenti, manutenzione e «lavori in corso di cui non si sa nulla»

Approvata una lunga serie di osservazioni, ed il documento cita l’allarme del Consorzio Miglioramento Fondiario, tutta la rete di canali è stata coperta ed in caso di forti piogge si rischia l’alluvione

di Marco Bridi

MATTARELLO. «Attivarsi con la Provincia per organizzare un incontro per illustrare lo stato di fatto dell’area di San Vincenzo e il nuovo piano idraulico della zona»: questo è quanto chiede il consiglio di Circoscrizione al sindaco ed alla giunta in un’interrogazione avente ad oggetto “Interventi urgenti per la messa in sicurezza dell’area San Vincenzo”. Predisposto dalla Commissione “Ambiente e Territorio” ed illustrato dal suo presidente Fabrizio Dalprà e dal presidente circoscrizionale Alessandro Nicolli, il documento evidenzia una serie di problematiche e suggerisce altrettante puntuali prescrizioni «per realizzare adeguate canalizzazioni in tutte le aree non erbose, creando adeguate contro pendenze, barriere murarie e tutto quanto necessario» così «da mettere in sicurezza le abitazioni dal rischio allagamento soprattutto in caso di precipitazioni intense».

Le osservazioni riguardano poi la sicurezza per il transito attuale e, in prospettiva, il tracciato della pista pedociclabile già inserita nel Biciplan, per cui viene chiesto «di realizzare una delimitazione fisica tramite recinzione e/o steccato dell’area pubblica per evitare successivi sconfinamenti con le aree private adiacenti, prevedendo varchi pedonali aperti e veicolari solo tramite accessi autorizzati», «di porre a confine della tanto trafficata via San Vincenzo la recinzione/steccato ad almeno tre metri dalla stessa per permettere una maggiore sicurezza nella percorrenza a ciclisti e pedoni» ed infine «di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell’area».

Nel documento, approvato all’unanimità, si ripercorre la storia dell’area fino alla sua trasformazione «con investimenti importanti» nell’attuale Trentino Music Arena che ha ospitato il concerto di Vasco Rossi. Campagna coltivata in origine, «espropriata, in gran parte, a cifre tali da alterare il mercato fondiario di tutta Trento per fare le caserme»; utilizzata come discarica per lo smarino della galleria di Moena, la montagna di detriti «è rimasta in stato di semi abbandono per oltre un decennio, alla mercé di tutti»; spianata in occasione dell’adunata degli Alpini nel 2018 e successivamente utilizzata per le feste della birra e della Cassa Rurale di Trento, destinata a centro vaccinale durante la pandemia «con l’installazione di tutte le utenze e l’adeguamento in parte degli accessi viari», nel 2021 ha visto concludersi gli espropri, «evitando che i terreni ancora privati presenti a macchia di leopardo all’interno dell'area ne impedissero l'utilizzo».

Per la cronaca, la Circoscrizione iniziò ad occuparsi dell’area di San Vincenzo nel 2001 e già allora, oltre al timore che il numero dei soldati e delle loro famiglie atteso nelle erigende caserme “impattasse” sull’abitato di oltre cinquemila abitanti, si segnalavano possibili criticità sulla struttura idrogeologica dei terreni di Trento sud fino al Palù. Vent’anni dopo, nonostante i lavori di bonifica effettuati prima e in occasione della creazione della Music Arena, per i consiglieri il piano di smaltimento delle acque «è una delle problematiche più importanti, soprattutto per le ripercussioni sulle abitazioni adiacenti e anche su tutta l’area agricola a sud».

E con il sostegno di una relazione geologica «sollevano perplessità sui lavori di copertura di tutta la rete idraulica» come evidenziato anche dal Consorzio di miglioramento fondiario e irriguo di Mattarello. Se poi si aggiunge che «a tutt’oggi si stanno realizzando lavori di cui non sappiamo le finalità», per i rappresentanti circoscrizionali c’è materia, e abbondante, per chiedere lumi al Comune ed alla Provincia che è intervenuta sui ventisette ettari dell’area.

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