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Fugatti vuole altri mega-concerti, il gelo di Ianeselli: «Eccezionale vuol dire eccezionale. E non è che per Vasco il consenso sia stato unanime»

Il governatore a sorpresa ha rilanciato: «Se Vasco ce lo chiede di nuovo, devo dire di no?». Ma il sindaco gli ricorda che la parola chiave è «collaborazione», quindi «l'ultima cosa sensata da fare è che qualcuno dica di sì senza sentire l'altro soggetto»

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TRENTO. Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, non nasconde la sorpresa - per non dire un certo fastidio - per le parole del governatore Maurizio Fugatti, che ha dichiarato che se Vasco Rossi (o altri grandi musicisti del suo livello) volesse tornare a Trento con un megaconcerto da 120mila persone, la Provincia non direbbe di no. Dopo aver detto due giorni prima che "per la Music Arena meglio eventi più piccoli".

Già la prima volta il Comune si era trovato di fronte alla decisione presa («una organizzazione quantomeno sghemba, visto che ce l’hanno detto a cose fatte») e si era lamentato per non essere stato coinvolto. Ora di nuovo Fugatti sembra voler fare di testa sua.

Sindaco Ianeselli, condivide l'idea di riproporre megaconcerti come quello del 20 maggio?

Innanzitutto penso che quello che ci ha insegnato questa vicenda è la necessità di collaborare. L'ultima cosa sensata da fare è che qualcuno dica di sì senza sentire l'altro soggetto.

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Vuol dire che d'ora in poi la Provincia non può pensare di decidere senza coinvolgere il Comune?

Ricordo che se si è riusciti a realizzare questo concerto di Vasco Rossi è stato grazie alla collaborazione di tutti. Provincia e Comune devono decidere insieme. Non ha senso dunque partecipare a una gara in cui ciascuno dice il nome di un artista o dice i numeri di spettatori. Quando io parlavo di 20-30mila o 40mila, era per richiamare all'esigenza di eventi che siano compatibili con la vita ordinaria della città. Poi, si può pensare eccezionalmente anche a grandi eventi, oltre ai 50.000 spettatori, con la consapevolezza però che con il concerto di Vasco per la prima volta si è realizzato a Trento un grande evento il cui riscontro positivo non è stato unanime.

A cosa si riferisce?

Bastava andare a vedere sui social dell'artista o anche in quelli nostri per vedere. Ci sono state infatti forti critiche all'organizzazione in particolare sul deflusso e io penso che nella serietà che deve contraddistinguerci tutti dobbiamo tenerne conto, perché ci aiuta per i prossimi eventi. Non avevamo mai ricevuto critiche in Trentino di questo tipo in precedenza, penso all'Adunata degli alpini, che fu un successo da tutti i punti di vista, senza una sbavatura.

Ma ha senso realizzare a San Vincenzo concerti di queste dimensioni? È questo che chiede la città?

Oggi sono stato invitato a Pescara perché per loro Trento è la città più "green" d'Italia, per il rispetto dell'ambiente, della cura assoluta della città e della qualità della vita. Non dobbiamo dimenticarci di questo. Io raccolgo tanto entusiasmo per il successo del concerto, ma non va nascosto che qualche difficoltà c'è stata. Gli eventi eccezionali, sono eccezionali per definizione. Se li vogliamo ripetere, allora dobbiamo essere sicuri di ricevere solo complimenti, come è sempre stato per noi trentini. E non come è accaduto questa volta. 

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