Città / Futuro

Che fine farà l’area San Vincenzo? Ianeselli stronca la Music Arena: «Troppi pericoli, mai più un evento così grosso»

Il sindaco ha seguito la serata dalla sala della Protezione Civile: «I nostri vigili lo avevano detto, la strettoia del McDonalds era un problema, ed anche il deflusso dai parcheggi. Ora l’area andrebbe ridotta, ci possono stare anche i campi di calcio delle giovanili del Trento»

di Franco Gottardi

TRENTO. «È stato un evento unico e travolgente» ha scritto sui suoi profili social il governatore Maurizio Fugatti. E unico rimarrà per quanto riguarda le dimensioni. Il sindaco Franco Ianeselli ne era convinto quando lo scorso anno suo malgrado aveva dovuto prendere atto dell'iniziativa della Provincia e ne è ancor più convinto oggi, dopo aver visto le criticità e i pericoli corsi.

Sindaco Ianeselli, dove ha seguito il concerto?

Sono stato alla sala operativa fino alle 3 e mezza di notte. Poi ho fatto un giro in bici in città. Ho parlato con alcuni commercianti e poi ho incontrato alcuni conoscenti. Insomma sono tornato a casa dopo le 5 e ho dormito poco o niente.

Franco Ianeselli di schiena segue le operazioni nella sala operativa per il concerto di Vasco Rossi

Piaciuto l'evento?

Il mio mito da piccolo era Bruno Trentin, ognuno è fatto a modo suo. Detto questo per me lo spettacolo è stato lì alla sala operativa della Protezione civile, dove si sentiva la musica ma ero molto attento a quello che stava avvenendo.

Il giorno dopo ci sono gli echi di un evento che ha entusiasmato ma sui social fioccano anche le critiche all'organizzazione. In particolare la gestione del deflusso post concerto, con due uscite che si andavano a intersecare a ridosso della rotatoria del McDonalds creando disagi e pericoli, e la lontananza dei parcheggi e delle navette.

Queste critiche testimoniano che non siamo nelle stesse condizioni del post adunata degli alpini, dove piovevano solo i complimenti. Anzi, dopo questo concerto sto sentendo molti riscontri positivi dei trentini, che fino al giorno prima pensavano che Trento non ce l'avrebbe mai fatta e ora sono contenti e rilassati. C'è apprezzamento anche per una città che è tornata pulita e ordinata in pochissime ore. Per il popolo di Vasco poi questo concerto è diventato l'evento che ha permesso di riabbracciarsi e ballare e gioire assieme dopo la pandemia. Grazie alla recente uscita dall'emergenza è diventato l'evento della rinascita e mi pare che la poetica di Vasco Rossi sia proprio quella del cantante che dice: ci siamo nonostante le avversità. Tutto molto bello da questo punto di vista.

Meno belle le critiche e gli obiettivi problemi logistici.

Non sono sorpreso di quello che è avvenuto. Anche la nostra polizia locale aveva previsto criticità e diceva anzi che tutto avrebbe dovuto normalizzarsi alle 7 del mattino, invece alle 5 la situazione era pressoché normale. Quello che emerge è che ci sono dei limiti di conformazione della nostra città insuperabili. Si è riusciti a realizzare comunque l'evento grazie a una collaborazione che a un certo punto è diventata strettissima fra Provincia e Comune. Ma rimangono le difficoltà per la strettoia all'uscita, che hanno provocato anche questa situazione molto pericolosa delle persone che sono andate sui binari obbligando alla sospensione dei treni.

E poi le difficoltà di chi doveva tornare a casa per uscire dai parcheggi e dalla città.

Dunque rimarrà un evento unico e irripetibile?

Ha una sua eccezionalità. Non possiamo pensare di organizzare eventi classificati come calamità naturale ogni due per tre. Quando era uscita la notizia delle intenzioni della Provincia avevo detto alcune cose che rivendico ancora.

Cioè?

Che c'è comunque una vocazione di Trento a essere città della cultura, dell'arte, del Muse, delle montagne che la circondano. Cose che hanno a che fare con l'anima di una città.

E dunque che ne sarà della Trentino Music Arena? La preoccupazione era che San Vincenzo potesse diventare l'area dei mega eventi ed essere poi zona morta per gran parte dell'anno.

Siamo invece a una buona definizione di quello che potrà essere nel medio periodo. Sono oltre venti ettari di terreno in gran parte di proprietà della Provincia ma che ricadono sul territorio comunale. Io credo che possa veramente essere un'area verde e ricreativa e anche per eventi di spettacolo dal vivo.

E l'ipotesi ospedale?

In questo momento la tralascerei perché se anche si dovesse decidere di realizzarlo lì ci vorrebbero ancora molti anni.

Dunque area anche per i concerti, ma di quali dimensioni?

Tra il concertino nel cortile e il mega evento, che in questo momento solo Vasco Rossi in Italia mi dicono riesce a garantire con questi numeri, c'è un'ampia gamma. Ferma restando la vocazione della città di cui parlavo prima, per la cultura, il Trentodoc, le montagne credo che possa essere coniugata e incrociarsi con un calendario di eventi di spettacolo dal vivo. Che possono essere rock, pop o anche altro.

Possiamo azzardare un dimezzamento delle dimensioni della Trentino Music Arena rispetto all'evento inaugurale?

So che il presidente Fugatti ha dichiarato che si può pensare a eventi di 20-30mila persone. Non so se quella sia la giusta via di mezzo o se si possa arrivare a 40 o 50mila. Penso che sia comunque il momento di fare delle valutazioni serie, tenendo in considerazione quanto avvenuto.

Spettacoli, verde, area ricreativa. Ci sarà spazio anche per i campi da calcio per i settori giovanili che da anni il Trento e il presidente Giacca chiedono?

Si, credo che lo spazio sia talmente ampio che ci possa stare anche questa funzione.

comments powered by Disqus