Economia / La crisi

Si abbassano per sempre le serrande dell’America Graffiti. Il titolare: “Impossibile andare avanti”

La crisi economica provocata dal Covid continua a battere forte anche a Trento. Dopo sei anni ha chiuso uno dei locali più conosciuti del capoluogo. L’amarezza dei responsabili: “I ristori? Lasciamo perdere. Per fortuna non lasciamo a piedi nessun dipendente”

ALLARME L'anno scorso per ogni nuovo bar aperto due hanno chiuso

TRENTO. Si allunga l’elenco delle attività che anche in Trentino, come nel resto d’Italia, hanno chiuso per colpa del Covid. Dopo meno di sei anni si abbassano definitivamente le serrande dell’America Graffiti di Trento. I gestori le hanno provate tutte per evitare questo triste epilogo, ma non ci sono riusciti. Hanno cercato di trovare delle possibili soluzioni cercando la riduzione del canone d’affitto, ritrattando il contratto di franchising e cercando un rapido trasferimento: ma non è stato possibile fare nulla.

“Non è realistico – spiega il titolare Gianluca Di Gregoli – che un proprietario alla luce della crisi attuale non sia disponibile a rinegoziare una locazione, piuttosto che avere il locale sfitto. Lo stesso vale per la società di franchising. Se aggiungiamo poi l'aumento dei costi delle utenze fisse, dopo che per alcuni mesi le spese erano superiori agli incassi, non potevamo che portare i libri in tribunale”.

Nonostante i ristori nazionali e provinciali? “Con quelli nazionali abbiamo ricevuto una cifra irrisoria rispetto alla perdita di fatturato corrispondente ai mesi di chiusura. Quelli provinciali oltre a poterli chiedere con tempi di scadenza di presentazione della richiesta minimi, erano dati per differenza rispetto a quelli governativi e non abbiamo preso nulla”.

I dipendenti? “Chiudiamo con la soddisfazione di non lasciare nessuno a piedi. Abbiamo trovato una soluzione per tutti, tranne uno che ha preferito aspettare la stagione estiva”.

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