Il lutto / Personaggi

Addio a Giancarlo Trenti, padre tecnologico di Radio Dolomiti. L’ad Rangoni: “Ci mancherà”

Aveva 72 anni e lascia la moglie Francesca e i figli Fabrizio e Tiziana. Addolorati tutti coloro che lo conoscevano

TRENTO. Ci ha lasciato sabato Giancarlo Trenti, apprezzato tecnico della nostra società che per anni si è occupato degli impianti di Radio Dolomiti. Trenti aveva 72 anni e lascia la moglie Francesca e i figli Fabrizio, Ilaria e Tiziana.

Lo ha ricordato con commozione ieri il direttore operativo dell'editoria italiana di Athesia e Amministratore delegato di Radio Dolomiti, Roberto Rangoni. «Giancarlo era una di quelle persone che non ci si aspetterebbe mai possano mancare - ha dichiarato Rangoni - un vero combattente, un uomo con un'energia vitale inesauribile, di quelli che non mollano mai. Purtroppo però, anche lui, all'ultima di mille battaglie, si è dovuto arrendere”.

"La sua preoccupazione degli ultimi tempi era di lasciare le cose a posto per chi sarebbe rimasto dopo di lui, la moglie Francesca, i figli, i nipoti e la Sua Radio Dolomiti, con un moto di altruismo e generosità che dà la cifra dell'uomo che era - è davvero difficile parlarne al passato. Un esempio di onestà e rettitudine nella vita professionale e personale, un carattere forte, sanguigno, a tratti anche burbero ma sempre a fin di bene”.

 

Rangoni ricorda di aver lavorato a lungo con Trenti e «nei vent'anni di lavoro che ho avuto il piacere di condividere con lui, ho apprezzato questa sua passione davvero genuina per il suo ruolo di responsabile di tutta la tecnologia di Radio Dolomiti che, tuttavia, non si limitava a questo ma lo spingeva, mosso dal suo amore per il mezzo, a dare il suo contributo, pur esterno, per i palinsesti e i contenuti editoriali che si mandavano in onda, facendosi interprete dei gusti delle persone che ascoltano la nostra radio e prodigandosi in consigli ai conduttori affinché la voce uscisse al meglio per dare la giusta qualità alle trasmissioni».

Secondo Rangoni Giancarlo Trenti è stato, «senza tema di smentita, il padre tecnologico di Radio Dolomiti per come la sentiamo oggi, l'ha seguita fin da subito, dalla metà degli anni Settanta, quando al timone della radio c'era Angelo De Tisi, il fondatore. Fin dall'inizio - ricorda con emozione Rangoni - Giancarlo mise un entusiasmo incredibile e un impegno in termini di tempo e voglia di imparare e crescere davvero encomiabili, trasmettendo questo pathos anche al figlio Fabrizio e facendo crescere il mezzo sul fronte tecnico, sempre in prima linea quando la burocrazia rischiava di minare il terreno conquistato".

 

"Memorabili le sedute tecniche al Corecom con il compianto professor Porro quando si cercava di stilare un piano di ridistribuzione dei siti di trasmissione teleradiofonica. Assieme a lui, sedevano al tavolo gli altri tecnici delle televisioni e radio locali, farei torto sicuramente a qualcuno cercando di nominarli tutti ma posso dire che si trattava di una famiglia, concorrenti come mezzi editoriali ma disposti al mutuo aiuto quando si trattava di condividere una postazione di trasmissione, un sistema d'antenna o un gruppo elettrogeno”.

Un grande impegno e «professionalità rare - sottolinea Rangoni - di uomini pronti a partire al mattino all'alba per far ripartire un ponte di trasmissione che si è fermato, senza badare se è sabato, domenica, Natale o Ferragosto, con 20 gradi sottozero o 35 all'ombra. Tutto questo e molto di più era anche il nostro Giancarlo. Ci mancherà».

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