Grandi opere / Il confronto

Bypass ferroviario a Trento: nuove polemiche sulle ipotesi di modifica del tracciato, escluse dal Comune

Il consigliere municipale di Onda civica Andrea Maschio replica caustico all'intervista del sindaco Franco Ianeselli che all'Adige ha ribadito la contrarietà a uno stop per valutare progetti alternativi a quello di Rfi (che tuttavia si può migliorare). Sembra dunque allontanarsi la possibilità che si consideri nuovamente l'opzione Destra Adige invece del previsto tunnel della Marzola

IL SINDACO «Avanti con il progetto Rfi per non perdere tutto»
LA RICHIESTA "Una pausa di riflessione per valutare ipotesi alternative"

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TRENTO. Non si placano le polemiche e i confronti politici sul grande progetto del bypass ferroviario, che modificherà radicalmente il territorio a Trento nord, con la creazione della linea ad alta velocità destinata poi a entrare nel tunnel della Marzola che sbucherà a Mattarello.

Sull'Adige di oggi il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, ha ribadito che esclude l'ipotesi di un totale ripensamento per verificare un tracciato alternativo (da alcune parti si chiede la rivalutazione del percorso in Destra Adige).

"Io penso - ha detto Ianeselli - che il confronto che c’è stato finora abbia prodotto già delle concrete possibilità di miglioramenti su un progetto che come sappiamo ha richiesto anni di lavoro. Per noi la circonvallazione è fondamentale per non subire il cambiamento e il futuro grosso aumento del traffico merci, ma quello ancor più fondamentale è il progetto integrato, cioè il fatto che la circonvallazione apre ad altri due progetti trasportistici: il Nordus e l’interramento della linea storica".

Una posizione, quella del sindaco, criticata oggi a stretto giro di posta dal consigliere comunale e capogruppo di Onda civica, Andrea Maschio.

"Leggere l’intervista di oggi al sindaco - scrive Maschio - in merito alla circonvallazione dei treni fa tremare le vene ai polsi.

Già avevo avuto modo di chiedermi e di chiedergli il motivo di tanta foga nel voler entrare nel merito di un argomento, in cui la stessa Provincia si tiene defilata, che non conosce e le cui soluzioni per sua stessa ammissione, corroborata dalle parole dell’assessore Fachin, non sono da lui conosciute.

Oggi ancora pervicacemente insiste a cavalcare un cavallo non suo e di cui peraltro non conosce caratteristiche e carattere rischiando cosi di essere disarciosano alla prima curva.

Mi riferisco a quando sostiene che prendersi un po di tempo per approfondire potrebbe dire rinunciare a tutto come se davvero credesse che il progetto Rfi cosi come realizzato ad oggi abbia le soluzioni alle situazioni piu critiche e la certezza di rispettare i tempi;

mi riferisco a quando afferma che ad oggi ci sia stato un confronto con i cittadini invece di ammettere che si sia trattato esclusivamente di un processo di informazione unilaterale senza alcuna concessione a prospettive diverse;

mi riferisco all’assoluto disinteresse al benessere sanitario e mentale di chi vivrà al fianco della galleria senza che ad oggi sia stato spiegato chi e come li garantira da vibrazioni e rumore;

mi riferisco a quando parla di tempistiche delle risorse per escludere altre soluzioni senza aver ancor risolto le problematiche emerse del progetto Rfi;

mi riferisco a quando non risponde se gli si prospetta un degrado ulteriore ai quartieri a nord che si dovranno subire il quadruplicamento dei binari all’aperto;

mi riferisco a quando parla del protocollo firmato dal Comune, da una parte smarcandosi dicendo che non c’era ma, accusando indirettamente Andreatta, e dall’altro escludendo il ruolo subalterno del comune dimostrando cosi di non aver letto o di non saper leggere i due protolli stessi che dichiarano l’assoluta incompetenza del comune in merito alle decisioni progettuali se non l’unica possibilità di agire sul Prg;

mi riferisco al tram che dovrà essere abbandonato a se stesso e all’immaginario collettivo;

mi rifesico alle aree ex-Sloi ed ex-Carbochimica dove dimostra di parlare tanto per parlare addossando le colpe agli altri di aver fatto promesse elettorali, dimenticando che lui ha vinto e deve agire, e dichiarando massima attenzione, che non può garantire e parlando di un intervento marginale.

Due cose impossibili e in contrasto con la realtà in quanto ha già dichiarato di non sapere come vorranno bonificare e al contempo avendo Rfi nel progetto dichiarato che l’intervento sarà marginale senza sapere che la roggia Armanelli nno sarà bonificata e dimenticando che sotto gli attuali binari il terreno sarà quasi certamente inquinato allo stesso modo;

mi riferisco a quando afferma con certezza che l’opera sarà terminata nel 2026 e qui non so se ridere o se piangere", conclude Maschio questo caustico intervento che alimenterà di sicuro ulteriori discussioni e polemiche su una grande opera che, così come concepita, sta dividendo l'opinione pubblica trentina.

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