Città / Il caso

Botti e petardi a Capodanno, il Comune di Trento non li vieta ma invita alla "moderazione"

Le associazioni animaliste chiedevano al sindaco Ianeselli una ordinanza ad hoc. Ma da palazzo Thun arriva solo la raccomandazione ad un «uso contenuto», e a non lasciare soli i propri animali in casa. Ovvero: sono affari vostri

TRENTO. Nei giorni scorsi, molte associazioni animaliste (come Oipa e Lav) hanno chiesto al sindaco di Trento di vietare i botti di Capodanno, per salvaguardare gli animali da compagnia – i cani in particolare – che dai petardi ricevono forte stress e danni.Ma dal Comune di Trento niente ordinanze, solo un pacifico «invito alla moderazione».

Ci informa l’ufficio stampa di palazzo Thun: «Per i festeggiamenti di Capodanno l'Amministrazione comunale raccomanda un utilizzo contenuto di petardi e fuochi d'artificio. Per rispetto nei confronti delle altre persone che stanno festeggiando e anche nei confronti degli animali che, come è noto, possono essere spaventati dai forti rumori dei botti. Al tempo stesso si consiglia ai proprietari di animali di non lasciarli soli nelle ore vicine alla mezzanotte».

Per il Comune «La modalità dell'utilizzo dei botti sono del resto disciplinate dall'articolo 50 del Regolamento di polizia urbana che recita: “Petardi e materiali pirotecnici sono usati con modalità tali da non compromettere l’incolumità delle persone. E' vietato usare o lanciare petardi e materiali pirotecnici in presenza di persone e di animali. L’uso di petardi e materiali pirotecnici è ammesso dalle ore nove alle dodici e dalle ore quindici alle ore ventuno, salva la deroga dalle ore zero alle ore sei del primo gennaio. Il presente comma non si applica alle attività connesse ai fuochi d’artificio classificati. E' vietato lanciare o usare oggetti e sostanze atte ad offendere o danneggiare persone e cose. Chi viola le disposizioni del presente articolo è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 54 a 324 euro”».

Si ricorda di «evitare assembramenti e di rispettare con scrupolo tutte le normative anti-covid (il distanziamento sociale, l’uso della mascherina e il frequente lavaggio delle mani) e che in centro storico vige l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto».

Sul tema ha diffuso una nota anche il Parco Adamello Brenta. Con un invito ad evitare, non solo in occasione del Capodanno, ma con riferimento a tutte le manifestazioni ed attività svolte all'aperto nell'ambito dell'area protetta durante la stagione turistica, fuochi d'artificio e manifestazioni pirotecniche "che rappresentano senza dubbio una grave forma di minaccia e di stress per le popolazioni animali".

Lo chiede il presidente del Parco naturale Adamello Brenta, Walter Ferrazza, in una lettera ai sindaci dei Comuni del Parco, oltre che, per conoscenza, ai servizi competenti della Provincia autonoma di Trento. I "botti" possono fra l'altro provocare nella fauna selvatica, soprattutto in mammiferi e uccelli, perdita dell'orientamento, spostamenti imprevisti e a volte una crescita della mortalità.

L'invito, quindi, anche in assenza di "univoci strumenti culturali e normativi" - sottolinea una nota - è a mettere in atto azioni efficaci di sensibilizzazione e prevenzione, a tutela del patrimonio naturale, pur nella consapevolezza che la tutela ambientale possa e debba coniugarsi alla presenza umana e quindi alla fruizione del territorio da parte di turisti e residenti.

 

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