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Trento è ufficialmente «Città del Vino» e punta a essere la «Capitale italiana del Vino» in uno dei prossimi anni

Cerimonia a Palazzo Geremia, con la consegna della bandiera dell’Associazione: il capoluogo riscopre la sua vocazione agricola e di culla del Trentodoc

TRENTO. Trento torna ad essere una «Città del Vino». Consegnata la bandiera dell’Associazione che coinvolge centinaia di comuni, comunità ed enti pubblici impegnati nella tutela e valorizzazione della cultura enologica del Buon Paese.

Nella Sala Stampa di Palazzo Geremia il Sindaco Franco Ianeselli, il suo vice Roberto Stanchina (nonché Assessore comunale all’Agricoltura) hanno accolto una delegazione di esponenti dell’Associazione Città del Vino, per ricevere appositi cartelli e segnaletiche da esporre all’ingresso delle vie principali che portano in città.

«Trento è il comune agricolo più vasto del Trentino, vanta un patrimonio enologico d’importanza internazionale, lega il nome della città ad una DOC come quella dello spumante classico - ha subito sottolineato il Sindaco Ianeselli - e intende potenziare azioni condivise a tutela del bello e del buono, per elevare ulteriormente la qualità di vita della nostra comunità».

Adesione sincera e motivata, per intraprendere alcune importanti iniziative, mirate nel prossimo futuro a proporre Trento come «Città capitale italiana annuale del Vino».

Auspicio questo ribadito con forza pure dal Vicesindaco Roberto Stanchina «per coinvolgere le cantine della città e ti tutta la filiera che ruota attorno al mondo enoico locale. Trento che può annoverare con orgoglio una dozzina d’importanti aziende spumantistiche legate non a caso al Trentodoc».

Sinergie operative e di valorizzazione congiunta tra Amministrazione comunale e gli organismi di tutela del comparto vitivinicole sono state auspicate anche da Pietro Patton, Presidente del Consorzio Vini del Trentino, presente alla cerimonia della bandiera enoica.

Trento dunque entra a far parte dell’Associazione «per rafforzare comuni ideali di rispetto delle produzioni enologiche, per tutelare gli operatori del settore e coinvolgere i turisti più accorti e quanti amano la sincerità del buon vino» ha concluso Carlo Rossi, Presidente nazionale degli Ambasciatori del Vino, nomina avvenuta recentemente a Barolo, Città Capitale 2021 del Vino.

Assieme a Carlo Rossi anche l’Ambasciatore trentino, Nereo Pederzolli.

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