Città / Il caso

Movida, gli studenti di Siamo Futuro all’attacco: «A suon di ordinanze, il sindaco Ianeselli ha fallito»

Dai ragazzi una lucida analisi della situazione: «I divieti in Santa Maria Maddalena hanno solo spostato il problema alle Albere. La nuova ordinanza ha riempito piazza d’Arogno. Ma è ora di trovare una soluzione condivisa»

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TRENTO. «Un'ordinanza che vieta il consumo e la detenzione di bevande fuori dai plateatici dalle 22,30 alle 5,00 in piazza Santa Maria Maddalena non risolve né il problema movida né il problema assembramenti. L'ordinanza repressiva di Ianeselli è stata un fallimento totale». Così il gruppo di giovani di Sìamo Futuro Trento, che si affidano a un comunicato e, soprattutto, a una serie di fotografie che ritraggono piazza D'Arogno stracolma di studenti mercoledì scorso: immagini che dimostrano come la movida si sia semplicemente spostata di qualche centinaio di metri per aggirare - rispettandole - le nuove norme.

«Con l'ordinanza prima di tutto viene penalizzata la movida "sana", cioè gli studenti che dopo una giornata tra lezioni e studio vogliono ritrovarsi con i loro amici soltanto per fare due chiacchiere e bere qualcosa. Ma aldilà di questo che è sicuramente un problema risolvibile, la questione più importante ed evidente è che sia la movida "sana" sia quella "nociva" chiuso un luogo di ritrovo si riversano completamente in un altro».

Il gruppo di studenti analizza poi la situazione. «Riteniamo che anche i residenti della zona Duomo non amino il chiasso di notte sotto le loro finestre e dunque dobbiamo aspettarci una nuova ordinanza? Sì, e infatti è quello che è accaduto purtroppo sabato 2 ottobre giorno in cui un nuovo provvedimento del sindaco ha imposto i medesimi divieti al bar Outside presso il quartiere delle Albere, citato dallo stesso Ianeselli appena qualche giorno prima come uno dei possibili luoghi dove spostare la movida. È evidente che a colpi di ordinanze non possiamo andare avanti. Noi abbiamo sempre sostenuto la necessità di utilizzare zone fuori dal centro cittadino come zona universitaria: una volta individuato uno spazio dove organizzare serate ed eventi si potrebbe dare la possibilità ai locali del centro di esercitare la propria attività anche in quei luoghi tramite stand appositi in cui poter vendere cibi e bevande. Detto ciò riteniamo che se il sindaco avesse voluto impedire gli assembramenti anche qui l'obiettivo non è stato centrato, anzi...

In conclusione è degno di nota il fatto che addirittura UDU Trento (Unione degli universitari) che tutti sanno essere schierata a sinistra e che ha stretti rapporti con la CGIL, sindacato di cui lo stesso Ianeselli fu segretario, abbia preso una posizione nettamente contraria a tali ordinanze : insomma questi provvedimenti non piacciono proprio a nessuno».

I giovani concludono chiedendo un incontro urgente con il sindaco Franco Ianeselli e con la consigliera delegata in materia di vivibilità urbana e socialità notturna Giulia Casonato. «Vogliamo discutere seriamente su valide proposte in alternativa alla situazione corrente che appare ormai insostenibile e al limite della realtà».

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