Montagna / L’incendio

Hotel bruciato a Vason, si punta a riaprire per l’inverno: «Grazie ai vigili del fuoco, ci ha commosso vedere tanti volontari all’opera»

Il titolare: «mi hanno commosso i pompieri, invito tutti a riflettere su quanto possa essere prezioso per le nostre comunità la presenza di realtà come queste»

di Leonardo Pontalti

VASON. «Ora puntiamo a salvare la stagione invernale. Sarà dura, ma ci proveremo. Quello che voglio, prima di tutto, è però ringraziare i vigili del fuoco. Permanenti, volontari: tutti sono stati straordinari e se possiamo subito pensare a ripartire è soltanto grazie a loro».

Guarda avanti Stefano Zampol, l'imprenditore titolare dell'hotel Dolomiti Chalet di Vason che sabato è stato pesantemente danneggiato da un incendio. Lunedì, assieme ai vigili del fuoco ha effettuato un sopralluogo nei locali interni della struttura. Al termine del quale ha potuto tirare un sospiro di sollievo.«I danni ci sono e sono ingenti - precisa - ma fortunatamente la situazione per quel che riguarda l'interno è meno pesante di quanto avevamo iniziato a temere sabato, durante le fasi di spegnimento dell'incendio. Le fiamme hanno interessato l'esterno della facciata, ma dentro pare che gli interventi profondi dovranno essere circoscritti».

Un elemento non da poco, dato che dover iniziare a pianificare interventi profondi per quel che riguarda i locali interni dell'albergo avrebbe significato dover dare l'addio alla prossima stagione invernale. Alla quale, invece, Zampol può continuare a guardare: «Non sarà facile, perché l'appuntamento è per il 10-12 dicembre. Sono tre mesi, che sembrano tanti ma invece sono poco pochissimo tempo. Soprattutto se si deve pensare a pratiche burocratiche e alla ricerca di aziende disponibili a mettersi subito al lavoro. In questo periodo, con la gran parte delle ditte che per loro fortuna stanno lavorando bene grazie al bonus 110%, non sarà facile. Noi, ad ogni modo, faremo il possibile per poter ripristinare la struttura in tempo per il via della stagione invernale».

Entusiasmo e, soprattutto, gratitudine, dopo la grande paura: «Lo ribadisco: se siamo qui a parlare di speranze per l'inverno, lo dobbiamo ai vigili del fuoco. Ai permanenti, ma anche e soprattutto ai volontari. Mi ha commosso vedere in azione così tante persone sapendo che lo fanno unicamente per vocazione e attaccamento alla comunità. Davvero, il grazie che voglio rivolgere a loro è grande e invito tutti a riflettere su quanto possa essere prezioso per le nostre comunità la presenza di realtà come queste. A volte diamo per scontato il loro impegno, non riflettiamo sull'importanza e sulla straordinarietà di poter contare su di loro quando serve».

Sul fronte degli accertamenti, pare acclarato che il rogo sia partito dal locale caldaie, con le fiamme che sono state alimentate in maniera vigorosa dal legno che caratterizzava la facciata esterna del Dolomiti Chalet. Il rogo si è così esteso anche a parte della copertura, che dopo essere stata messa in sicurezza è stata coperta - nella porzione danneggiata - da teli posati dai vigili del fuoco, che sono rimasti a Vason per tutta la notte tra sabato e domenica con lo scopo di prevenire l'eventuale ripresa di focolai.In Bondone, nel frattempo, residenti e operatori chiedono l'istituzione di un presidio fisso almeno durante le stagioni turistiche: un intervento ancora più tempestivo dei vigili del fuoco avrebbe potuto limitare ancora di più i danni alla struttura, sottolineano.

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