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Da giovedì prossimo mercato a Trento: ma sarà quello «local & social» di San Martino, in orario serale

Frutta e verdura, prodotti biologici, miele e vestiti solidali: sotto il parco della Predara in campo tante cooperative sociali, aziende agricole «consapevoli», e non mancheranno gli eventi collaterali

di Gigi Zoppello

TRENTO. Il mercato di Trento? E’ il giovedì, di mattina. Ma quello del rione San Martino è la sera ed è tutto bio e local.

I lMercato di San Martino infatti aprirà le sue port: giovedì 23 settembre, coinvolgerà i produttori locali dell’Economia Solidale Trentina, sarà in orario serale nella piazzetta del Caffè letterario alla Predara.

Spiegano gli organizzatori: «Un "fiume" di storie, colori e sapori che vivrà grazie all'incontro tra produttori, attività del quartiere e abitanti della città. Con una programmazione serale per rendere accessibile anche a un mercato di qualità e a filiera corta e diffondere la cultura della sostenibilità: ambientale e sociale.

Ci saranno anche momenti di incontro e sensibilizzazione, musica e degustazioni, eventi culturali e aperitivi tematici animeranno il mercato… ce ne sarà davvero per tutti i gusti!»

E per le iniziative collaterali, si iniziera con il comitato che promuove il Referendum sul bio-distretto Trentino, che potrà fornire informazioni su questa importante proposta in vista del voto imminente (che sarà il 26 settembre).

E ancora: «È il frutto del progetto di welfare a km zero "Dal Seme al Mercato", finanziato dalla Fondazione Caritro, di cui siamo capofila in partnership con il servizio Politiche Sociali del Comune di Trento, il Caffè Letterario Bookique e la Cooperativa sociale Forchetta & Rastrello.

Una sperimentazione che durerà un anno e che ci rende particolarmente entusiasti e orgogliosi.

L’obiettivo: rinforzare la rete delle imprese sociali, le aziende agricole e le associazioni che partecipano al progetto; sostenere la crescita di filiere virtuose di economia alternativa; attivare percorsi di coesione sociale tra gli abitanti dei quartieri, i soggetti vulnerabili che verranno coinvolti nelle attività e le organizzazioni del territorio. , .

Una nuova occasione, inoltre, per creare percorsi di formazione e inserimento lavorativo legati alla partecipazione di persone in difficoltà alla filiera produttiva dell’economia solidale.

I produttori offriranno dalla frutta e verdura biologica e a Km 0, al pane di comunità, a vestiti realizzati a mano attraverso il riutilizzo di tessuti, ai formaggi e latticini prodotti localmente, alla carne ottenuta da bovini e suini allevati con metodo tradizionale e sostenibile, a saponi prodotti artigianalmente in laboratori per il reinserimento lavorativo di persone in stato di fragilità, fino alle creme e agli infusi naturali realizzati con l’utilizzo di prodotti locali e ai prodotti biologici dell’alveare».

In campo tante realtà del sociale: Cooperativa Sociale Samuele, Cooperativa Sociale Sociale Forchetta & Rastrello, Associazione Carpe Diem, Azienda agricola Piffer Lidia, Associazione El Costurero, Azienda Agricola Bio e Fattoria Didattica Maso Canova, Azienda Zootecnica Amaltea, Maso al Sole, Orticoltura Pedergnana Patrizia, Le Api di Giuseppe, Aneghe Taneghe, Biovallelaghi, Azienda Agricola Le Mandre, Maso Cengi, Cooperativa Sociale CS4, Azienda Agricola Marco Tasin, Viracao & Jangada con Ecosportello.

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