Salute / Il caso

Nuova farmacia a Trento: il Comune la vuole a nord, ma partono tre ricorsi legali per bloccarla

In base alla popolazione, autorizzata la trentaseiesima che palazzo Thun vorrebbe in una zona «appetibile»: lo sbarramento dell’Ordine dei farmacisti e delle due private di quella zona

di Sergio Damiani

TRENTO. Sulla 36esima farmacia di Trento, una comunale che dovrebbe aprire i battenti a Trento Nord, si è aperta un'aspra battaglia legale davanti al Tar. Almeno tre sono i ricorsi presentati al Tribunale di giustizia amministrativa da altrettante farmacie: San Lorenzo, Solteri e San Martino di Hippocrates Holding. Tutti, con argomenti nella sostanza analoghi, chiedono l'annullamento della delibera del 27 aprile scorso con cui il Consiglio comunale di Trento ha deciso di individuare la nuova sede farmaceutica, la 36esima appunto, nella zona di Trento Nord.

Il dato certo è che in città aprirà una nuova farmacia, resta da stabilire dove e quando. L'incremento della pianta organica è scattato perché a fronte di una popolazione residente pari a 118.902 abitanti attualmente sono presenti 35 sedi sparse sul territorio del Comune, mentre i parametri di legge di fronte a questi numeri prevedono l'apertura di una nuova farmacia, la 36esima.

Pacifico è anche il fatto che la nuova farmacia sarà comunale sulla base di un diritto di prelazione di Palazzo Thun sul 50% delle nuove sedi (in pratica ogni due nuove aperture una è comunale). Ma la scelta del Comune di piazzare un "avamposto" a Trento Nord non è piaciuta ad altre farmacie collocate in zone limitrofe e neppure all'Ordine dei farmacisti che ha bocciato la nuova collocazione in un'area «fortemente disomogenea».

Questo perché «la zona individuata - ha sottolineato l'Ordine - a scavalco tra due quartieri separati, tagliata in due dalla barriera della ferrovia (Brennero e Trento-Malè) difficilmente sarebbe funzionale ad una popolazione anziana e fragile che non si troverebbe in grado di raggiungere autonomamente e a piedi, in sicurezza, una farmacia con tale collocazione».

Secondo l'Ordine una più equa distribuzione del servizio farmaceutico si raggiungerebbe collocando la 36esima farmacia a Trento Sud, zona dove è ancora in corso un notevole sviluppo edilizio con relativo aumento di popolazione residente.

Nei ricorsi le tre farmacie che chiedono al Tar di annullare la delibera del Comune di aprire a Trento Nord lamentano che nella scelta sulla 36esima farmacia non sia stata presa in considerazione la zona collinare della città come pure località quali Vela prive del servizio. Anzi i ricorrenti contestano al Comune di aver attribuito nella scelta prevalenza al criterio economico rispetto a quello demografico e sociale.

È evidente che la decisione su dove collocare la 36esima farmacia cittadina è anche "politica". Il Comune attraverso la sua società non è presente a Trento Nord, mentre è forte a Trento Sud. C'è dunque interesse ad andare ad occupare una posizione strategica in un quartiere dinamico da un punto di vista commerciale come Centochiavi piuttosto che alimentare concorrenza in casa nella zona Sud della città dove le comunali sono già numerose e ben avviate. Nella scelta di dove collocare la nuova farmacia va rispettata una distanza minima di 200 metri da altri esercizi.

La scelta del Comune potrebbe dunque cadere sul nuovo centro commerciale "La cittadella" dove sta sorgendo il nuovo Iper Poli insieme ad altre attività anche di natura sanitaria. Se così fosse l'apertura (che ora prevede un passaggio dell'iter in Provincia), non potrebbe avvenire prima di 2-3 anni visto che il cantiere è partito solo da qualche mese. Ma su dove aprire la 36esima farmacia ora pende anche un'incognita giudiziaria. Il Tar dovrà infatti esprimersi sulla legittimità della collocazione a Trento nord.

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