Opere / Il caso

San Donà, si scava per il parcheggio interrato, e nasce un grande lago

Gli abitanti preoccupati, ma la ditta tranquillizza tutti: «Un ritardo nell’installazione delle pompe, una volta finito sarà asciutissimo»

di Giorgio Battocchio

TRENTO. Niente paura, è tutto sotto controllo. Almeno così rassicurano la società progettista AIA Ingineering e la ditta costruttrice. L'acqua che si è accumulata nel "catino" in piazza San Donà, trasformata dal febbraio scorso in cantiere per la costruzione del parcheggio pertinenziale interrato che comprenderà 81 box auto, sarà risucchiata dalle pompe in funzione da alcuni giorni.

Certo, a guardare l'acqua stagnante fa una certa impressione, ma è il risultato - così dicono i costruttori e il coordinatore per la progettazione - della raccolta dell'acqua piovana delle ultime abbondanti precipitazioni. Infatti, si attesta che dalle pareti rinforzate dai micropali che delimitano il cantiere non vi sono infiltrazioni. Anche la perizia geologica, realizzata in fase di progettazione dallo studio di Ilario Bridi, attesta che la falda acquifera passa sotto la pavimentazione ad una profondità di sicurezza rispetto al manufatto.

Comunque si sta realizzando sotto il parcheggio un "materassino drenante" di circa 30 centimetri contro le infiltrazioni sotterranee, sistema brevettato con una garanzia di dieci anni. Sono previste inoltre delle pompe di emergenza per smaltire le acque che potrebbero entrare nei garage dalle rampe di accesso. Tutto è stato autorizzato dal Comune e da Novareti.

Il ritardo nel mettere in funzione le pompe ha creato situazioni di disagio tra coloro che hanno versato l'anticipo per l'acquisto di un garage e un brivido alla "San Donà Società Cooperativa", committente dell'opera. Ma anche tra gli inquilini dei condomìni limitrofi allo scavo sia per la presenza massiccia di zanzare, sia perché soprattutto si teme che qualche settore delle pareti di terra possa franare specialmente nella parte a nord dove per un risparmio di spesa non si sono piantati i micropali ritenuti non necessari. Qualcuno però ha segnalato che la strada di accesso ai condomìni, proprio al limitare dello scavo, sia segnata nell'asfalto da una crepa.

I tecnici dissipano questa inquietudine sostenendo essere un normale assestamento legato pure a scavi del passato per sottoservizi comunali.

Si auspica che non insorgano altri problemi perché già si sono rallentati i lavori nel periodo dello scavo, realizzato dalla Cooperativa Lagorai di Borgo Valsugana, in quanto si è scoperto un terreno inquinato che necessitava di permessi particolari per lo smaltimento avvenuto poi in apposite discariche. Anche a causa dell'acqua la ditta Caliari Giuseppe & C. di Comano Terme, costruttrice dei parcheggi, dovrà accelerare perché i 280 giorni, previsti dal bando per la consegna dell'opera da inizio lavori, potrebbero non essere sufficienti.

I disagi sul territorio di San Donà sono iniziati due anni fa con la demolizione del vecchio Centro sociale. Con i lavori del parcheggio interrato che dovrebbero terminare entro fine anno, i Sandonatesi confidano di avere presto notizie dal Comune in merito ad una nuova struttura. Sono 10 anni che la frazione soffre la mancanza di un Centro di aggregazione che disponga di spazi per le associazioni, permetta relazioni sociali e attività proprie di una comunità. Uno spiraglio di speranza è fornito dal testo dell'incarico dei lavori alle ditte costruttrici nel quale si legge: "L'intera struttura interrata sarà eseguita in calcestruzzo armato e come richiesto dall'Amministrazione dovrà essere idonea a sopportare carichi stradali e carichi compatibili con la futura realizzazione di un nuovo fabbricato destinato a Centro civico e che potrà essere edificato direttamente sopra il parcheggio".

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