Trento/ Storia

Risolto il “mistero del numero romano”: non era una data quella di palazzo Ghelfi

Nel restauro del complesso in piazza Pasi nel centro di Trento è comparsa l’incisione NCDXXIII che sembrava una data scritta con un errore, ma in realtà… ecco la spiegazione dei restauratori con una nuova fotografia rivelatoria

TRENTO. Il caso è chiuso. Il restauro di palazzo Ghelfi, nella centralissima piazza Pasi di Trento, ha svelato un edificio nobile e prezioso. Ma non solo: dalla paziente opera di ripulitura della facciata è emerso anche un misterioso numero Romano che ha incuriosito molti passanti. Come la nostra lettrice Eliana De Marchi che ci ha sottoposto un interessante quesito. Di fianco all’ingresso si vede ora questo numero romano. Che però pone dei problemi di interpretazione. Infatti la prima lettera è una N, e non una M: NCDXXIII.

Se la prima lettera fosse stata una M, si tratterebbe del numero romano MCDXXIII, ovvero 1423. Ma anche così, la data proporrebbe un nuovo quesito: perché avrebbero scritto 1423 su un palazzo che in realtà è di epoca ben più tarda?

Sul nostro sito internet ieri in molti si sono sbizzarriti a cercare spiegazioni. Che sostanzialmente potevano essere due, ovvero un errore dello scalpellino (o una modifica della M originaria), oppure una numerazione che non è una data.

Il numero Romano N infatti non esiste, ma la N si ritrova talvolta (soprattutto in miliari stradali) come convenzione per indicare il numero 90. In questo caso, però, creerebbe ancora più confusione, perché sarebbe letteralmente 90-423. Che non ha senso.

A sciogliere ogni dubbio è la direttrice tecnica dell’equipe di restauro, del Consorzio ARS: “Solo noi che ci abbiamo lavorato abbiamo potuto vedere la verità. Accanto alla N, infatti, ci sono i segni cdi una piccola barra e di uno zero, o un pallino. Questa grafia, che abbiamo notato anche in altri casi come ad esempio in una casa di Daiano in Val di Fiemme, indica che la N sta per Numero, e quindi non si trattava di una data, ma del numero civico: la casa era la numero 423” spiega l’esperta. Che ci invia questa ricostruzione:

“Purtroppo questo tipo di numerazione è andata quasi del tutto perduta nella zona, e non conosciamo altri esempi. Ora si potrebbe chiedere ad un paleografo di che epoca potrebbe essere l’incisione, anche in base al carattere e alla grafia”.

Risolto il mistero, potete andare a vedere il numero in piazza Pasi. Ed invitiamo tutti a scriverci alla nostra nuova rubrica web “Fatti da voi” al nostro numero Whatsapp 349 9116107.

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