Trento / La denuncia

Spini, i rifiuti di plastica svolazzano nei campi

Sono i resti dei pranzi da asporto consumati in questi mesi

di Giacomo Poletti

GARDOLO. A Gardolo gli abbandoni di rifiuti sono ormai paragonabili a una malattia endemica che attanaglia il territorio. Una questione che preoccupa la presidente della Circoscrizione Gianna Frizzera, spesso tirata per la giacchetta sui social dai cittadini su un tema sempre attuale. La pandemia pare infatti abbia acuito i comportamenti incivili.

A Spini, nelle vie dedicate alla logistica, negli ultimi mesi si scorgono ovunque bottigliette, lattine e posate monouso.

Le misure anti Covid, come noto, hanno fatto letteralmente esplodere gli ordini da asporto. Se in città il fenomeno ha come effetto la saturazione dei cestini, ovunque stracolmi (tanto che il Comune li ha incrementati) in zona industriale, complice appunto l'inciviltà, troppo spesso le cose finiscono semplicemente fuori dai finestrini.

Sarebbe ipocrita non registrarlo: le vie dedicate alla logistica sono quelle messe peggio. Ma ovunque, complice il vento dell'Ora del Garda, svolazzano pezzi di plastica, nylon, oggetti vari, sia lungo la ciclabile sia nei pressi della riserva provinciale dell'Avisio. Un ruolo fondamentale sul tema lo giocano poi le errate pianificazioni urbanistiche.

I terreni invasi da rifiuti sono più o meno sempre quelli, aree ex agricole destinate a edificazioni mai partite. Suoli alla mercè di chi, senza scrupoli, passa e scarica: da via della Canova a via Giarette (nella zona C3 di Canova, mai decollata) passando per via Ora del Garda e per i terreni di via alle Roste vicino al carcere, rimasti anch'essi in un limbo di inutilizzo. Proprio su quest'ultimo lotto, di proprietà della Pat, è stata chiamata in causa la Circoscrizione.

E la presidente Gianna Frizzera puntualizza: «Segnalo sempre gli abbandoni al Nucleo Ambientale della Polizia Municipale. Nel caso di Spini la segnalazione ha avuto un effetto praticamente immediato perché il lotto era della Provincia.

In poche ore il terreno è stato ripulito, tuttavia vorrei cogliere l'occasione per ribadire ai cittadini che non possiamo intervenire su terreni privati».

Il problema sorge infatti dal pianeta dei social, dove le segnalazioni di immondizie abbandonate possono persino trasformarsi in un pretesto per muovere critiche politiche. L'ente pubblico normalmente non può intervenire su un terreno privato per ripulire e smaltire i rifiuti.

L'onere infatti è giusto sia a carico del proprietario e non della comunità. Solo in casi particolari - quando ci sia un elevato rischio di natura sanitaria, ad esempio - gli enti possono intervenire cercando poi, in un secondo momento, di rivalersi comunque sui proprietari. L'inciviltà di molti emerge anche nel caso delle deiezioni canine, altra nota dolente sul territorio.

La neve rimasta a terra per un mese durante l'ultimo inverno ha fornito un candido alibi sia a chi getta rifiuti, sia soprattutto ai possessori di cani che si sono sentiti liberi di non raccogliere più le produzioni dei propri amici quadrupedi.

E il risultato sui marciapiedi è sotto gli occhi di tutti. La Circoscrizione, nel frattempo, ha inviato richiesta al Comune di provvedere a una maggiore frequenza di svuotamento dei cestini pubblici, chiedendo un loro incremento numerico a Canova e a Roncafort per coprire le strade sprovviste come via dell'Asilo e via Giarette.

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