Effetto zona arancione, la collina riscoperta

TRENTO - Con l'impossibilità di spostarsi fuori dal capoluogo, la temperatura quasi estiva di questi giorni e la grande voglia di spazi aperti lontani dagli assembramenti, la gente ha forzatamente riscoperto i posti vicino a casa, comodi, accessibili ed economici. Non solo il Bondone e il Calisio sono i protagonisti di questo fenomeno; in questi ultimi week end si sono letteralmente riversate anche sul Cimirlo, il Celva, la Marzola, i Bindesi e tutta la fascia pedemontana della collina est, decine di persone, dalle famiglie con bambini agli escursionisti a piedi e in mountain bike.

Poco male si dirà, era ora che anche i "cittadini" riscoprissero questa sorta di «turismo a km zero», vicino alla città, alla scoperta di luoghi raggiungibili in pochi minuti a cui magari si è sempre data poca importanza. Con però qualche "piccolo" problema, soprattutto la domenica, quando si assiste all'invasione di automobili alla disperata ricerca dell'ultimo parcheggio utile da cui poi partire in escursione o che si incrociano sulla stretta strada verso il rifugio Maranza diventata quasi impraticabile per effetto del disgelo e l'opera dei mezzi spazzaneve dopo le ultime abbondanti nevicate.

Tra l'altro una situazione quasi paradossale anche perché, con il perdurare della "zona arancione", tutti i locali della zona (Zimirlo Biergarten al Cimirlo, Rifugio Maranza e Rifugio Bindesi), sono chiusi da un paio di settimane e di conseguenza anche la ricaduta economica di questo afflusso fuori dall'ordinario è pari a zero. Un traffico inconsueto su cui sarebbe opportuno un richiamo al buon senso, un invito per andare oltre la voglia di sole e aria aperta, privilegiando la scoperta "lenta" del territorio allontanandosi dai tragitti più frequentati, sfruttando la miriade di sentieri esistenti sulla montagna, abbandonando dove possibile l'automobile almeno per "l'ultimo miglio".

Un richiamo che vale anche per l'amministrazione comunale, magari in prospettiva di una stagione estiva più "aperta", per ricordare l'urgenza di una puntuale manutenzione della strada Cimirlo -Maranza estremamente pericolosa sia per auto e pedoni, senza sufficienti aree di disimpegno e senza protezioni a valle, che per i numerosi biker che frequentano la zona impegnati in pericolose gimkane per evitare buche e rattoppi nell'ormai fatiscente manto stradale. Una necessità più volte sollecitata dalle circoscrizioni di Povo e Villazzano competenti per territorio, anche come elemento di valorizzazione di una parte di montagna che merita di essere conosciuta e frequentata in sicurezza.

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