Un assalto ai parchi cittadini senza distanze e mascherine

di Nicola Maschio

Un pomeriggio di assoluta normalità, se non ci si trovasse davanti a una situazione epidemiologica ancora fortemente instabile.

Eppure, se non fosse per qualche sporadica mascherina, passeggiando per i principali parchi di Trento ci si potrebbe quasi dimenticare del problema Covid. Nessuna zona colorata, nessun Trentino in "arancione". Classificazione quest'ultima che, osservando i comportamenti di ieri pomeriggio, sembra interessare ben poco ai cittadini trentini.

Quella di ieri infatti è stata una splendida giornata di sole e, sebbene manchi ancora un mese alla primavera, alcune delle aree verdi della nostra città sono state letteralmente prese d'assalto.

Oggi il sindaco, Franco Ianeselli, ha annunciato che i controlli saranno intensificati nel prossimo week-end. «Ci vuole maggiore rispetto per le regole. Ricordiamoci che i nostri sforzi servono a salvare vite umane», ha detto fra l'altro Ianeselli.

Consideriamo ad esempio il parco di Gocciadoro: salendo dalla strada che porta al Villaggio SOS, nell'arco di tutto il pomeriggio è stato un via vai di famiglie, coppie e persone che portavano a spasso il cane. Ma raggiunto il termine della strada, passato il parcheggio (tutto pieno) ed una volta entrati nel parco, ecco lo scenario estivo, più che primaverile.

Decine di giovani e bambini, famiglie e gruppi di amici hanno letteralmente invaso l'ampia zona verde come un normalissimo pomeriggio di luglio. Qualcuno ha sfidato il "freddo" (le temperature erano comunque tutt'altro che rigide) mettendosi in maniche corte, o addirittura a petto nudo. Si è giocato a basket, a tennis, a calcio, a pallavolo.

Ad un certo punto, tra i giovani impegnati sotto rete si è parlato di un torneo a più squadre con altri ragazzi che, volendo partecipare al gioco, hanno chiesto di unirsi. C'era chi prendeva il sole, chi leggeva un libro, chi semplicemente riposava.

E poi i bambini, davvero tanti, che in compagnia delle loro famiglie si sono divertiti ad utilizzare i diversi giochi del parco, tra scivoli e teleferiche. Insomma, una situazione che, come detto, al netto di qualche ligio alle regole che ha indossato costantemente la mascherina, sembrava risalire a poco più di un anno fa. Situazione identica nel parco del quartiere delle Albere: nonostante il tramonto anticipato del sole dietro alla montagna, tantissimi sono rimasti a dare due calci al pallone, a giocare a carte oppure a fare un pic-nic su una panchina.

Nemmeno l'arrivo di una pattuglia della Polizia Locale, palesatasi verso le 16 nel piazzale del quartiere, ha sortito alcun effetto. Parole come "assembramento" e "distanziamento sociale" perdono, in questi casi, ogni tipo di valore. Anche di mascherine se ne sono viste poche, e in molti casi anche indossate male.

E qui il tema riguarda i controlli, praticamente inesistenti e comunque impossibili da applicare vista la quantità di persone presenti nei parchi. Per questo serve una riflessione per il futuro: è stato uno dei primi week end pre-primaverili, ma è ovvio che nelle prossime settimane, con il bel tempo e le temperature in aumento, diventerà sempre più difficile (se non impossibile) limitare le uscite sui sentieri e nei parchi, le attività fisiche e sportive o i pomeriggi in compagnia. Dunque, come comportarsi? Quali controlli attuare? Dinamiche difficili, ma che dovranno essere necessariamente prese in considerazione.

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