Fiaccole e lanterne in piazza a Vigo Meano per ricordare Deborah

L'appuntamento domani sera alle 20, nel rispetto delle norme anti Covid. A breve una raccolta fondi per aiutare i figli della donna brutalmente uccisa

Domani sera, alle ore 20, la comunità di Meano si ritroverà nella piazza di Vigo Meano per ricordare Deborah Saltori, brutalmente uccisa dal marito da cui si stava separando. A illuminare la piazza ci saranno fiaccole, lanterne e candele che ognuno porterà da casa. Il servizio d'ordine degli Alpini garantirà il rispetto delle distanze e l'osservanza delle disposizioni in vigore per prevenire la diffusione del Coronavirus.

La Circoscrizione, le associazioni e la comunità di Meano hanno inoltre deciso di promuovere una raccolta fondi per i quattro figli di Deborah rimasti orfani della loro mamma.

È già disponibile una piattaforma online, che sarà promossa nei canali social della Circoscrizione, del Comune e delle associazioni di Meano, attraverso la quale è possibile aiutare i ragazzi ad affrontare le difficoltà di questo momento drammatico.

I fondi saranno gestiti dal gruppo Alpini di Vigo Cortesano, che saranno garanti del corretto impiego della cifra raccolta, destinata solo ed esclusivamente ai figli di Deborah.

«Deborah Saltori - si legge nel testo che accompagna l'iniziativa - è stata brutalmente uccisa dal marito da cui si stava separando. Questo atto di violenza crudele ha privato della loro mamma quattro tra bambini e ragazzi, tutti in un'età in cui la figura genitoriale è fondamentale sia dal punto di vista emotivo ed educativo, sia dal punto di vista materiale.

Per aiutare i quattro orfani ad affrontare questo momento drammatico la comunità di Meano ha deciso di promuovere una raccolta fondi che mira ad alleviare le difficoltà di una famiglia già pesantemente provata.

I fondi saranno gestiti dal gruppo Alpini di Vigo Cortesano, che saranno garanti del corretto impiego della cifra raccolta: tutte le donazioni potranno essere utilizzate solo ed esclusivamente per il benessere dei figli di Deborah.

Crediamo che lo sgomento, la rabbia e la commozione che seguono i femminicidi debbano trasformarsi in iniziative concrete a favore delle vittime, anche di quelle "secondarie" e spesso dimenticate come lo sono i figli, privati in un sol colpo di entrambe le figure genitoriali».

 

Per ricordare Deborah. Per aiutare i suoi figli. Trento c'è.

Pubblicato da Franco Ianeselli su Martedì 23 febbraio 2021
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