Gli rubano l'auto sotto il naso e deve pagare le multe del ladro

di Nicola Guarnieri

Cornuto e mazziato. Detta così suona male ma il vecchio adagio, come sempre, è saggio e valido. E la conferma arriva da un cittadino che si è visto rubare la macchina praticamente sotto il naso - e già qui c'è di che arrabbiarsi - ma, nonostante le denunce e i processi celebrati, ha capito che lo Stato - inteso in tutte le sue sfaccettature - non è certo amico dell'italiano medio.

Perché oltre a rimetterci la macchina - e perdere tempo in tribunale e a sopprimere bestemmie poco omologate solo perché è una personcina a modo - si è pure visto recapitare una multa da 3.500 euro perché il ladro di turno - scoperto, processato e condannato, mica un ectoplasma - ha guidato e sfasciato l'auto in questione rubata senza pensarci un attimo e condotta senza aver mai conseguito la patente di guida. Troppo, per non infuriarsi, e troppo per non giudicare l'Italia - da un punto di vista istituzionale - come un coacervo di potenziali incapaci.

L'analisi potrà anche apparire dura ma la realtà, in questi casi, è peggio di una zecca attaccata alle parti ritenute nobili del nostro fisico. Il cittadino, purtroppo, è spesso vittima della, chiamiamola così, democrazia. E quanto è accaduto a Renzo Lorenzi è emblematico, soprattutto dello scollamento che c'è tra apparati dello Stato e italiani.

E stavolta il caso è grosso. Perché il furto della macchina - 15 mila euro di danni - ha portato le forze dell'ordine, che hanno agito subito e bene, qualcosa funziona nello Stivale, ad individuare e portare a processo il ladro. E questo è un merito dello Stato. Peccato, però, che il mariuolo ha guidato la «refurtiva» senza patente e poi si è schiantato. Fermato, processato e condannato e perfino segnalato per guida senza patente. Fin qui tutto «regolare». Peccato però che il derubato, oltre a non aver versato nemmeno un euro di risarcimento per l'automobile sottratta e devastata, si è visto addirittura recapitare a casa una multa da 3.500 euro (se pagata entro cinque giorni altrimenti raddoppia) proprio per la guida senza patente del ladro. Che, dopo la condanna, si è dato alla macchia, sparito nel nulla senza pagare danni né altro. Per questo lo Stato - che dovrebbe avere cura dei propri figli - ha girato il multone per il conducente improvvisato al proprietario dell'automobile nonostante la stessa fosse stata rubata e distrutta. Oltre ai danni, insomma, c'è pure la beffa e fa più male dei danni. Un intoppo insopportabile che mal si concilia con la richiesta ai cittadini di essere rispettosi delle leggi e del Paese.

È un paradosso? Altroché! Ma la legge e tutto l'apparato burocratico che si porta appresso vanno così. E a farne le spese sono, come sempre, i cittadini. Costretti a pagare oppure a vedersi pignorare i propri bene «perché la legge è legge».
«Eppure io la denuncia di furto della macchina l'ho fatta subito - contesta il diretto interessato - e ho pure testimoniato al processo dove il ladro è stato condannato e poi lasciato andare via. Ho perso la macchina, nessuno mi ha risarcito e mi sono persino visto recapitare una multa che non è mia. Non fatemi parlare perché è meglio».

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