Settantenne «ammonita» per stalking si lamentava dei rumori dei vicini (ma era prostituzione): assolta

È stata raggiunta da un ammonimento orale del questore a 70 anni per stalking. A chiedere l’emissione del provvedimento amministrativo era stata la vicina di casa, o meglio la sorella del proprietario di alcuni appartamenti che si affacciavano sullo stesso corridoio. La settantenne si lamentava con la proprietaria perché - a suo dire - le abitazioni erano affittate a persone chiassose e incivili. C’era infatti un andirivieni insopportabile a tutte le ore del giorno e della notte.

Ma le insistenti proteste della vicina con la proprietaria degli appartamenti non rasserenarono affatto gli animi e neppure fecero migliorare i comportamenti di chi era in affitto, per lo più studenti. A carico della settantenne veniva chiesto e disposto l’ammonimento orale da parte del Questore che invitava la donna ad astenersi da comportamenti persecutori. Solo in seguito - quando i carabinieri perquisirono uno degli appartamenti locati e la vicenda finì sulle pagine dei quotidiani locali - si scoprì che l’anziana vicina di casa quando protestava era forse insistente, ma aveva validi motivi per lamentarsi.

L’abitazione, in zona Cristo Re, infatti sarebbe stata utilizzata dall’inquilino (senza che la proprietaria lo sapesse) per attività legate alla prostituzione. E così le parti si sono invertite: l’ammonimento è stato ritirato, mentre la settantenne ora si prepara a querelare la vicina di casa che l’aveva ingiustamente accusata di aver avuto comportamenti persecutori.

I fatti risalgono al marzo del 2018 quando la proprietaria degli immobili (per la precisione la sorella del proprietario) chiede l’emissione di un ammonimento per gli atteggiamenti molesti della vicina che si lamentava in modo pesante perché i locatari degli appartamenti si comportavano male. Nella richiesta di ammonimento si scriveva che la 70enne aveva avuto un escalation di comportamenti molesti, passando dalle ingiurie alle minacce di morte e addirittura di sfigurare con l’acido. Affermazioni pesanti che la 70enne negava aver mai fatto spiegando di essere intervenuta solo per frenare il degrado in cui versavano gli immobili nella parte in comune.

Al termine dell’istruttoria venne emesso un ammonimento orale in cui si invitava la pensionata ad astenersi da condotte moleste nei confronti della proprietaria degli appartamenti.
Le proteste per quanto accadeva in uno degli immobili locati (la vicina lamentava confusione a tutte le ore, urla e grida, porte che sbattevano e un continuo andirivieni di persone) arrivarono anche ai carabinieri che nel novembre del 2018 arrestarono sette persone per reati legati allo spaccio e alla prostituzione. Ai domiciliari finì anche l’inquilino dell’appartamento di Cristo Re che sarebbe stato usato da una ragazza per prostituirsi.

L’improvvisa svolta ha ribaltato i termini della vicenda. La 70enne, assistita dall’avvocato Paolo Dal Rì, ha chiesto ed ottenuto la revoca dell’ammonimento. Secondo il legale non può essere considerato legittimo l’ammonimento ad una persona che ha cercato di opporsi alla presunta consumazione di reati nello stabile in cui risiede.

Ma la vicenda non si chiude. La settantenne ora potrebbe querelare la controparte per essere stata ingiustamente accusata di aver avuto atteggiamenti persecutori.

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