Dalla collina est alla città Ecco la nuova proposta di 15 percorsi per la bici

di Flavia Pedrini

Mettere a punto quindici percorsi ciclabili che, dalla collina est, portino in città. Strade, sentieri e passaggi già disponibili, che potrebbero diventare ciclabili e messi in sicurezza con segnaletica adeguata e interventi contenuti in poco tempo.

È questa la scommessa lanciata da un gruppo di cittadini, deciso a trasformare le limitazioni imposte dal Coronavirus - come la ridotta capienza dei mezzi di trasporto pubblico - in un'occasione per spingere sulla mobilità sostenibile.

«Il comitato bici collina est è nato spontaneamente ed ha trovato l'appoggio di associazioni come Fiab, Legambiente, Ciclostile, che su questi temi lavorano da decenni, anche grazie all'Osservatorio Trento in bici - spiega Dario Betti, a nome del comitato - Siamo persone residenti in collina o che in collina lavorano o studiano. Il problema della mobilità, in particolare fra Povo e Trento, è noto. C'era già prima dell'emergenza Covid e ora, con la capienza del bus ridotta, non potrà che aumentare».

Da qui la proposta di cercare una mobilità alternativa - che non implichi però di intasare la città con altri veicoli, ma anzi azzeri l'impatto sull'ambiente - approfittando anche dei bonus bicicletta provinciali e nazionali. «L'alternativa concreta, praticabile da subito, è la biciclietta, in particolare quella elettrica, che consente anche a chi è meno allenato di muoversi tra la collina e la città. La tecnologia c'è, quello che manca è l'infrastruttura». Ma per dare vita ad una rete che, dalla collina est (da Martignano a nord fino a Villazzano a sud) porti nel fondovalle, non servirebbero grossi investimenti. Non si tratta, infatti, di realizzare ex novo piste ciclabili, ma di utilizzare arterie o strade secondarie già esistenti. «Con un investimento ridotto, parliamo di posa della segnaletica orizzontale, di cartelli o di sistemazione di qualche buca, possono diventare ciclabili. È, per esempio, il caso del sentiero sterrato che, da Povo, scende direttamente dietro Ingegneria, che in alcuni tratti richiede la sistemazione del fondo», spiega. Nel caso di via Giardini, invece, secondo il comitato si potrebbe vietare il transito ai non residenti in alcune ore della giornata. Urgente, invece, appare la realizzazione di una ciclabile, anche monodirezionale, in via Grazioli, dove arrivano vari percorsi.

«Il Comune sta già lavorando su sei percorsi - ricorda Betti - Noi vogliamo portare il nostro contributo, per fare nascere una sinergia positiva, fra la competenza dei tecnici e la nostra sensibilità di utenti». Il comitato, che ha raccolto anche oltre 300 firme, ha già fatto un incontro con l'assessore all'urbanistica Alberto Salizzoni e i tecnici comunali. «Abbiamo presentato le nostre idee e dato la nostra disponibilità a sensibilizzare i cittadini su questo tema, perché ovviamente poi questi percorsi vanno fatti conoscere», conferma Betti.

I quindici percorsi individuati, partendo da Martignano, Cognola, Povo, Villazzano e San Rocco, scendono dalla collina "a pettine" fino alla città. Accanto alle direttici individuate, il comitato ha segnalato punti di forza, criticità e, dunque, interventi necessari per la messa in sicurezza del percorso ciclabile. Per quanto riguarda i tempi, i cittadini chiedono di premere l'acceleratore. «Siamo in attesa che il Comune, al quale abbiamo dato la massima disponibilità a collaborare, ci convochi. Ma l'idea è che si possa partire a settembre».
Il comitato, che ieri mattina si è dato appuntamento in via Trieste - rigorosamente in sella alla bici - è poi partito alla volta della collina.


Ecco le direttrici individuate: da Martignano a Villazzano

Il comitato bici della collina est ha individuato quindici percorsi ciclabili che potrebbero diventare per migliaia di cittadini vie per spostarsi da casa al lavoro/studio.
Ecco le direttrici proposte all'amministrazione comunale. La prima da Povo scende in città da via salita Manci, per arrivare in via Grazioli (dove manca la ciclabile). Poi percorso da Povo a Cognola, attraverso via alla Cascata e via Ponte Alto. Quindi salita a Povo da via Venezia, ponte Ludovico e Mesiano. La quarta proposta si articola tra via Valoni (Povo), Mesiano, ponte Ludovico, con una scorciatoia a fianco del convento dei francescani. L'altra prevede invece il passaggio dal parco di Gocciadoro, per scendere nel fondovalle, con attraversamento a Mediano. La sesta proposta è la discesa da via Graffiano e la settimana dal sentiero sterrato che porta al cancello di Mesiano (via Montello). Un altro percorso si snoda da Villazzano attraverso via Negrano. Per chi parte da Cognola ipotesi di percorrere da via alla Pellegrina, Laste, via della Saluga, con arrivo in Port'Aquila. Altre tre ipotesi per chi abita a Martignano: da via del Forte, Muralta, via Spalleria e Pietrastretta; da via Sabbionare, via al Maso Sizzo e Melta e, infine, da via Sabbionare, via Bassano e Solteri. Da Villazzano altre quattro direttrici: San Bartolomeo, Sanbapolis, via Bettini, via Ferrandi, quindi fino al sottopasso ferroviario. Poi collegamento diretto da diretto da via Chini, via San Bartolomeo e via Tessadri. Quindi collegamento dalla farmacia di Villazzano, Valnigra, Cernidor e San Bartolomeo. Ultimo tassello, da via Gocciadoro, passando per via Asiago, rotatoria di villa Tambosi e via San Rocco. Per tutte le proposte sono indicati gli interventi necessari.

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