Storia del bar "Marinaio" che è aperto senza interruzioni da 50 mila ore consecutive

di Daniele Benfanti

Dalla donna incinta che nel cuore della notte può dare sfogo all’inaspettata voglia di una coppetta di fragole a chi, insonne, vuol fare colazione prima dell’alba, alla famiglia che cerca del latte per un bimbo piccolo la sera tardi.

La casistica del popolo della notte che al Marinaio in questi sei anni di apertura non stop ha trovato un sicuro approdo è infinita. Giovanni Groff, imprenditore classe 1959, titolare del Marinaio insieme alla moglie Luisa Zeni e ai figli Elisa (col marito Roberto) e Luigi, l’ospitalità ce l’ha nel sangue, insieme allo spirito di impresa che concretizza nel settore dell’accoglienza e della ristorazione veloce. Potrebbe raccontarne un’infinità, di aneddoti.

Il Marinaio, bar, pasticceria e pizzeria alla rotatoria di Via Marinai d’Italia, sulla tangenziale, a poche decine di metri dal casello autostradale di Trento Sud, da dodici anni nel nuovo edificio a forma di nave, è punto di riferimento e porta d’accesso della città.
Una sorta di piazza coperta, dove ci si incontra e ci si dà appuntamento, accolti sempre da un sorriso. E dal giugno del 2014 qui non si è più abbassata la saracinesca né chiusa la porta o spento le luci. Ieri erano esattamente 50.000 ore di apertura continuata.
E non c’è intenzione di fermarsi.

Per l’occasione c’è stata una piccola festa nel locale, con discorsi, brindisi e buffet. Con autorità, i clienti abituali, cittadini affezionati alla gestione e alla famiglia Groff.

Grazie alle liberalizzazioni del 2014, Giovanni Groff decise di sperimentare una proposta del tutto nuova per Trento: l’apertura 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Un impegno reso possibile dalla proverbiale laboriosità della famiglia Groff, nel settore da tre generazioni, e da una squadra di una ventina di collaboratori che non si sono spaventati nell’affrontare l’impresa. «Effettivamente alcuni colleghi allora ci fecero ironicamente gli auguri per questa sfida. Che devo dire vinta. Passano turisti o operatori delle forze dell’ordine da altre regioni, anche da grandi città, e ci dicono che nemmeno da loro si trovano locali come il nostro, sempre aperti. Per noi la sfida era fare servizio la notte esattamente come di giorno. Con la stessa clientela, con la stessa serenità e sicurezza, con la stessa proposta commerciale. E ci siamo riusciti. Da trentino, devo dire che provo orgoglio per aver avviato un servizio gradito a persone di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali, che poteva essere un azzardo e che anche città più grandi ci invidiano».

Al Marinaio dalle 3 alle 6 di notte non si servono alcolici. Da due anni, poi, c’è la pizzeria aperta fino alle 2 (fino alle 5.30 la notte di Halloween).
Clientela che va dal dopo teatro a chi (famiglie, gruppi, atleti) rientra da un viaggio o una trasferta, a viaggiatori di lunga percorrenza che si fermano nel garnì e trovano, con piacevole sorpresa, anche una tavola calda.

Per la famiglia Groff l’ospite è sacro: «Mio padre Luigi - racconta Giovanni - mi ha insegnato che un bar può essere l’unico luogo che un forestiero vede di una città. E l’impressione che ne ricava diventa poi quella su quella città o sulla gente che la abita». La massiccia illuminazione esterna, il frequente passaggio delle forze dell’ordine, per le quali il locale è un punto di riferimento, hanno aiutato a vivere notti tranquille: «Il bello è che anche ragazze da sole, di ritorno da feste, vengono da noi sicure nel corso della notte. Qui passa davvero una bella gioventù, che non cerca eccessi- Essere un po’ staccati dal centro ci ha sicuramente sottratto a possibili polemiche. Anzi: abbiamo creato un sano movimento notturno».

Il popolo della notte è anche quello dei viaggiatori, che partono da Germania o Centro Italia a ora di cena e sanno che qui, 4-5 ore dopo, trovano da mangiare. Ma ci sono anche i lavoratori della sanità, gli operai, i manutentori stradali e ferroviari. D’estate, anche gli agricoltori, che vanno a irrigare i vicini frutteti prima che si alzi il sole.

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