Insieme danzano in Piazza Duomo nel «One Billion Rising» contro la violenza sulle donne

In tante e tanti si sono ritrovati questo pomeriggio in piazza Duomo a Trento per una «testimonianza dell’impegno e della volontà profonda di fermare con ogni mezzo culturale prima, legale e civile poi, la violenza sulle donne e sulle bambine».

Per l’ottavo anno consecutivo si è svolto infatti con grande partecipazione il «V-Day One Billion Rising», la campagna ideata dalla scrittrice Eve Ensler che spinge oltre un miliardo di persone nel mondo a danzare e manifestare la volontà di cambiamento scegliendo l’arte, la musica e la poesia come segno di sfida e di celebrazione.

Perché nel giorno di San Valentino? «Per ricordare che le parole amore e violenza non possono coesistere», spiegano le organizzatrici. Perché manifestare scegliendo la danza? «Perché si parla di corpi violati, che vogliono riappropriarsi della propria identità».

«Il progetto - spiega Giovanna Covi, docente di Letterature angloamericane e Studi di genere dell’Università di Trento e componente della Rete V-Day Trento - nasce 10 anni fa dall’intuizione di questa scrittrice statunitense, promotrice della rete V-Day e autrice de ”I monologhi della vagina”, partendo dalla sconvolgente statistica delle Nazioni Unite secondo cui 1 donna su 3 nel mondo è stata picchiata o stuprata nel corso della vita. Dato che si traduce in un miliardo di donne e bambine. Fin da subito è diventata una delle più grandi manifestazioni di massa della storia e anche quest’anno è tornata a Trento con un flash mob in piazza Duomo.

Saranno 200 i Paesi nel mondo uniti dalla canzone simbolo «Break the chain» e dallo slogan «Se io non ci sto, tu non prendertela». Parola chiave di questa edizione, sarà “solidarietà”: «Vogliamo sensibilizzare cittadini ed istituzioni sull’importanza e la professionalità dei Centri antiviolenza, cui è necessario garantire loro sostegno, continuità e fondi».

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