Rifiuti, addio ai sacchi verdi Così cambia la differenziata

di Lorenzo Basso

Entro il prossimo aprile, il Consiglio comunale di Trento sarà chiamato ad approvare una riforma del regolamento di gestione dei rifiuti residui, che porterà, a partire dal 2021, all'abolizione dei sacchi verdi Tari a favore di nuovi sistemi di raccolta e smaltimento per i condomini con più di 13 utenze. Il dato è emerso nel pomeriggio di ieri durante una seduta congiunta della Commissione ambiente e di quella bilancio, durante la quale sono state illustrate le modifiche che, nei prossimi mesi, interesseranno circa 13.800 famiglie trentine.

Ad essere maggiormente toccate dalla riforma, a quanto riferito dalla dirigente del Servizio urbanistica e ambiente Luisella Codolo, saranno soprattutto le strutture abitative che attualmente smaltiscono i rifiuti attraverso il contenitore condominiale. Dato che il sacchetto verde del residuo non si adatta più ad un calcolo preciso della quantità di scarto prodotto da ogni nucleo famigliare (come richiesto dalla normativa nazionale), il metro di misura per gli stabili fino a 30 utenze sarà il mastello già in dotazione alle abitazioni singole, 30 o da 120 litri, da esporre in strada una volta pieno.

Per le strutture residenziali con più di trenta utenze, invece, le alternative saranno due: o si applica il principio di utenza aggregata, previsto dalle direttive ministeriali, oppure si accede al sistema «Colombo», con un calcolo puntuale mediante cassonetto intelligente. Nel primo caso, si impiega un cassonetto condominiale tradizionale, mentre la suddivisione dei costi tra le utenze viene effettuata su parametri fissi (metratura dell'abitazione e componenti famigliari) e variabili, da suddividersi in modo uguale tra i condomini. In tal modo, non vi sarà alcun vantaggio per chi produce pochi rifiuti. Il sistema «Colombo», invece, permetterà un calcolo puntuale, attraverso un cassonetto in gradi di registrare gli svuotamenti effettuati mediante mastello da 20 litri dotato di apposito transponder. Tale sistema, particolarmente innovativo, non è ancora stato utilizzato, e verrà sperimentato nei prossimi mesi in 5 grandi condomini della città.

Con la riforma del regolamento, Dolomiti ambiente, quale ente gestore, dovrà elaborare anche un piano finanziario sulla base di un nuovo sistema di calcolo, in linea con le direttive nazionali e il tariffario approvato dall'Autorità di regolazione per l'energia, le reti e l'ambiente (Arera). Sul fronte dell'aumento dei costi per le famiglie, secondo l'amministratore delegato di Dolomiti ambiente Carlo Alessandro Realis, non dovrebbe cambiare molto, mentre qualche aggravio potrebbe essere registrato da esercizi commerciali o pubblici. Nell'insieme, ad ogni modo, è atteso un aumento dei costi stimati intorno allo 0,5%.

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