Raccolta differenziata a Trento: 900 multe in un anno, soprattutto per sacchi azzurri esposti troppo presto

di Flavia Pedrini

Virtuosi e in costante miglioramento per quanto riguarda la raccolta differenziata, che ormai raggiunge l’81,61% (contro l’80,83% del 2018), i trentini si confermano quanto meno “distratti” quando si parla invece del corretto smaltimento dei rifiuti urbani. 

Nel 2019 sono state infatti 900 le sanzioni elevate dal Nucleo operativo ambientale della polizia locale di Trento. Di fatto quasi tre multe al giorno.
Le irregolarità riscontrate in questi casi sono varie: si va dall’abbandono “doloso” di immondizia al conferimento di un rifiuto non conforme, piuttosto che all’esposizione dei sacchi azzurri o dei contenitori per le frazioni dei rifiuti raccolti con il servizio porta a porta in giorni diversi da quelli previsti dal calendario predisposto da Dolomiti Ambiente. Violazione, quest’ultima, che secondo un report fatto dalla polizia locale lo scorso autunno rappresenta la principale fetta delle infrazioni.
E proprio la prolungata esposizione sul suolo pubblico dei sacchi azzurri, nel corso dell’anno, è stata a più riprese oggetto di segnalazioni da parte dei cittadini, per il rischio degrado ad essa connesso. Un “errore” che per il trasgressore - facilmente identificabile grazie al codice identificativo sui sacchi degli imballaggi leggeri - si traduce in una sanzione amministrativa che può andare da 54 a 324 euro.
Eppure, sul punto, il Regolamento per la gestione integrata dei rifiuti è molto chiaro e vieta «l’esposizione di sacchetti e/o contenitori su area pubblica, in punti concordati con il gestore, prima delle ore diciotto della sera antecedente il giorno di raccolta ed altresì il mancato ritiro dei suddetti contenitori dopo le ore venti del giorno di raccolta».
E non mancano i “furbetti” dei rifiuti che, a sacchetti, contenitori o centri di raccolta materiali, preferiscono la strada o le aree pubbliche. Proprio lo scorso autunno un uomo era stato notato da altri automobilisti mentre, all’interno di un’area di servizio, stava depositando uno scatolone contenente rifiuti vari tra cui bottiglie in plastica, contenitori per liquido antigelo. Il trasgressore era stato immortalato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza dell’area di servizio e, una volta identificato dalla polizia locale, per lui era scattata la sanzione: 600 euro di multa per non aver osservato il divieto di «abbandonare rifiuti sul suolo e nel suolo».
Se le segnalazioni dei cittadini sono uno strumento prezioso per stanare chi viola le regole in tema di conferimento dei rifiuti, non mancano ovviamente i controlli e le campagne mirate. Oltre che dagli agenti del nucleo operativo ambientale - responsabili di tutte le sanzioni - le verifiche vengono condotte dai vigili di quartiere e dagli accertatori ambientali di Dolomiti Ambiente.

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