Caserme Chiesa da abbattere per fare posto agli alloggi per i militari di carriera

Giù i vecchi edifici risalenti agli anni Trenta del secolo scorso e spazio a nuovi alloggi per i militari di carriera in una’area di due ettari e mezzo all’interno delle caserme Damiano Chiesa. Lo prevede una parte del progetto di ridefinizione delle strutture logistiche e funzionali alla Difesa riguardanti nella città di Trento le caserme Pizzolato e Chiesa.

All’interno dell’Accordo di programma quadro concernente “Interventi per la razionalizzazione delle sedi e delle strutture statali e provinciali nella città di Trento, recentemente rivisto alla luce della rinuncia alla realizzazione della Cittadella militare sull’area San Vicenzo di Mattarello, sono indicate opere per 60 milioni di euro a carico della Provincia per ammodernare le due caserme dove si concentrerà l’attività dell’esercito in città. Un primissimo stralcio da 1 milione 350.000 prevede l’abbattimento dei vecchi edifici che oggi occupano la parte sud-ovest delle Chiesa. L’area dell’intervento è pari a 25.500 metri quadri ed è circoscritta a nord-est dalla ferrovia, ad ovest da Via al Desert e a sud dall’area provinciale destinata alla realizzazione al nuovo ospedale trentino.

L’area di proprietà dell’Esercito è delimitata verso le proprietà confinanti da un muro di recinzione in muratura con altezza variabile tra 2 e 3 metri e mezzo. Gli edifici presenti sono realizzati con struttura portante in travi e pilastri in calcestruzzo, tamponamenti in mattoni di laterizio intonacati, copertura in avvolto in laterizio e cordoli in calcestruzzo. Nel dettaglio l’ex officina meccanica ha un volume di13.200 metri cubi, un deposito di mezzi pesanti occupa 18.800 metri cubi, i magazzini 9.430 metri cubi, l’ex mensa 6.076 metri cubi e l’edificio ingresso nord 320 metri.

La pavimentazione esterna è realizzata in parte da massetto in calcestruzzo e in parte asfaltata. La demolizione prevede la differenziazione dei vari materiali con smaltimenti e riciclo specifici per tipologia. I lavori di demolizione comprendono anche la bonifica e rimozione del deposito carburante completo di sei cisterne contenenti gasolio, la bonifica del terreno eventualmente contaminato dallo sversamento d’idrocarburi, lo smaltimento di materiale pericoloso compreso l’amianto e la rimozione di tutti i sottoservizi. Non è oggetto di demolizione la cabina di trasformazione che serve non solo l’area militare ma anche la zona circostante e tutti i muri di recinzione.

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