Per la Fiera di San Giuseppe tanta gente ma niente ressa Alla grande la Mostra dell'Agricoltura

La giornata grigia e con temperatura più fredda non scoraggia i tanti visitatori che sono scesi oggi a Trento per la tradizionale Fiera di San Giuseppe. Ma non c’è ancora il pienone fra le bancarelle. E la maggior parte dei visitatori sembra provenissero dall'Alto Adige, più che dalle valli trentine.

Verso le 9 il massimo dell’afflusso di auto, con traffico sostenuto sia da nord, che dalla valle dei Lagh ie Valsugana. A quell’ora si sono riempiti completamente i primi parcheggi «a offerta» della città, come quello nel piazzale delle Iti di via Brigata Acqui. Il clou è comunque atteso intorno a mezzogiorno.

Molto apprezzata e visitata, come sempre, la Mostra dell’Agricoltura al polo fieristico. Che si sarebbe trattato di un’edizione particolarmente felice della «Mostra dell’Agricoltura» lo si era capito già nella giornata di apertura. Quella di oggi non ha fatto altro che confermare le ottime impressioni, suffragate dai numeri, maturate il sabato. Alle novemila presenze, fra adulti e bambini, registrate ieri, se ne sono infatti aggiunte altre 17.000 oggi, per un totale di oltre 26.000 nelle due giornate. Dati descrivono con chiarezza il successo che questo evento di inizio primavera riscuote in città e non solo. Tuttavia sarebbe riduttivo limitare la visione d’insieme ai semplici numeri, dato che a lasciare il segno, negli organizzatori e soprattutto nei visitatori del più importante appuntamento fieristico cittadino, sono i sorrisi, la gioia dei bambini impegnati nei laboratori didattici, il piacere che regala gustare sapori nuovi e autentici come quelli dei tanti prodotti di qualità, trentini ma non solo, proposti e venduti negli stand.


La «Mostra dell’Agricoltura» è ormai da qualche edizione il luogo privilegiato per conoscere da vicino il comparto agroalimentare trentino e soprattutto le sue eccellenze, ma anche per sperimentare prelibatezze di altre regioni, come la Calabria, quest’anno ospite grazie al gemellaggio che lega la Camera e Commercio di Trento a quella di Cosenza. Vetrina dei prodotti locali, ma anche ponte verso altre tradizioni agricole e gastronomiche.
I padiglioni hanno cominciato ad affollarsi fin dalle prime ore di apertura. Fra gli spazi più frequentati va senza dubbio citato quello allestito da Coldiretti Trentino, assai visibile per il caratteristico colore giallo che lo connotava. I laboratori proposti ai bambini, che hanno imparato a seminare e a prendersi cura delle piantine, che poi si sono portati a casa, hanno colto nel segno, così come la raccolta di firme per la petizione «Stop cibo falso», promossa insieme ad altre dodici associazioni per chiedere all’Unione Europea di legiferare al fine di tutelare i prodotti di qualità italiani dalle contraffazioni.

Fra i laboratori hanno funzionato a pieno regime anche quelli delle “Donne in campo”, che oggi hanno insegnato ai bambini a preparare una piccola caciotta da portare casa, quello della Camera di Commercio, che ha presentato i sapori della Calabria, il laboratorio sensoriale della Fondazione Edmund Mach, focalizzato sui formaggi d’alpeggio, protagonisti assoluti della mostra anche grazie ai 12 stand de «La Casolara», dallo scorso anno diventata parte integrante della due giorni cittadina. I sapori e profumi dell’alpeggio, d’altronde, sono un approdo sicuro per chi, a tavola, esige una qualità certificata, come quella garantita dal marchio “Trentino di Malga”.
La Provincia Autonoma di Trento ha invece puntato sulla promozione dei biodistretti, territori nei quali agricoltori, trasformatori, associazioni di consumatori o enti locali sottoscrivono protocolli per la diffusione del metodo biologico di coltivazione e per la sua divulgazione. Nell’area «Mangiando s’impara» è stato proposto un programma di degustazioni guidate e illustrate dai tecnici e ricercatori della Fondazione Mach, per promuovere i prodotti dei quattro biodistretti provinciali, molto apprezzato dai visitatori. Ai fornelli c’erano gli studenti dall’Istituto di formazione professionale alberghiero di Rovereto.

Scontato il successo del polo zootecnico, curato dalla Federazione Provinciale Allevatori, nel quale i bambini, guidati dagli studenti dell'Istituto Agrario di San Michele – Fondazione Mach, hanno osservato le mucche da latte, i cavalli, le pecore, la capre, i maiali, le galline e ben 120 esemplari di conigli. In un recinto hanno poi potuto salire in groppa agli asinelli. Un'altra novità accolta con entusiasmo è stata la presenza dei bovari svizzeri.
Il pubblico della «Mostra dell’Agricoltura» ha premiato anche «Domo», la parte dedicata alle aziende che si occupano dalla costruzione di cucine e stufe, infissi e porte per garage, box doccia e vasche, pavimenti per interni ed esterni, di impianti di climatizzazione e fotovoltaici, pompe di calore, isolamenti, impianti idraulici, ecoasciugatrici ed ecolavatrici, sistemi di pulizia. Il tutto all'insegna del risparmio energetico.
«Archiviamo un’edizione davvero eccezionale – commenta la direttrice dell’APT Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi Elda Verones – come dimostrano i numeri e come hanno potuto notare tutte le persone che ci hanno premiato con la loro presenza. Questo evento sa toccare le corde dei trentini, ma non solo, perché abbiamo accolto anche tanti ospiti provenienti dall’Alto Adige e dalle regioni limitrofe. È importante ricordare che dei 26.000 visitatori 5.000 sono bambini. I laboratori si sono confermati una modalità molto apprezzata di comunicare ed educare, avendo accolto duemila partecipanti in due giorni, e poi in alcune ore della giornata di oggi abbiamo dovuto regolare i flussi di accesso al polo zootecnico, perché sono state davvero tante le persone che lo hanno visitato e vi si sono trattenute. Un ringraziamento particolare va a tutte le associazioni e le istituzioni che hanno fatto rete con noi per dare vita a questa edizione».

La bella foto è del nostro lettore Nicola Franceschini

 

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