Chiusura anticipata: respinto il ricorso della «Scaletta»

Quasi due mesi fa, l’11 gennaio scorso, era stata notificata ai titolari dell’osteria Scaletta di vicolo Santa Maria Maddalena l’ordinanza che impone la chiusura anticipata dell’esercizio alle 22.30. Ordinanza contingibile e urgente che scadrà il prossimo 11 marzo. Ed è proprio la vicinanza con la data di scadenza uno dei motivi per cui il Tar di Trento ha respinto l’istanza di sospensiva del provvedimento del sindaco Andreatta.

Il decreto firmato dalla presidente del tribunale, Roberta Vigotti, spiega che ormai non può essere considerata urgente la sospensione di un provvedimento che tra pochi giorni perderà di efficacia, anche perché la società interessata avrebbe atteso troppi giorni per presentare ricorso. Inoltre il giudice non rileva nella riduzione dell’orario di apertura l’«estrema gravità del danno che costituisce presupposto» per concedere la sospensiva; diverso sarebbe stato se l’oridinanza impugnata avesse imposto la chiusura dell’esercizio.

Ora alla società Goccia a Goccia srl, titolare della Scaletta, rappresentata dagli avvocati Elena Raineri e Fulvio Carlin, non resta che attendere la decisione nel merito in occasione dell’udienza collegiale fissata per il 21 marzo prossimo, una decisione che non avrà più efficacia immediata ma che varrà più che altro per fissare un principio e capire se il Comune abbia emesso legittimamente l’ordinanza.

Il caso Scaletta era scoppiato ai primi di gennaio in seguito alle ripetute segnalazioni e proteste da parte dei residenti di quella parte di città per i disturbi subiti a causa dei raggruppamenti serali e notturni di giovani sotto alle loro abitazioni e per la sporcizia e le macchie di urina rinvenute nelle giornate successive alle «feste» in strada. Il Comune aveva individuato negli avventori della Scaletta i responsabili ed aveva proceduto ad emettere l’ordinanza per limitare l’orario di chiusura, prima stabilito alle 2 di notte, alle 22.30 per la somministrazione di bevande con chiusura della serranda alle 23. Un provvedimento aspramente contestato da Stefano Dorigatti, il gestore dell’esercizio.

Nelle settimane successive effettivamente non sembra che le cose siano migliorate granché, tanto che i residenti hanno sottoscritto una nuova petizione lamentando l’inerzia della polizia locale di fronte ai gruppi di giovani schiamazzanti raggruppati nella piazzetta davanti al liceo musicale.

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