Ai 5 Stelle di Trento il Decreto Sicurezza di Salvini non piace

Ai consiglieri comunali dei 5 Stelle di Trento (Andrea Maschio, Maro Santini, Paolo Negroni) il Decreto Sicurezza di Salvini e la chiusura dei centri di accoglienza dei profughi non piacciono. Lo scrivono in una lettera, in cui chiedono anche ai 5 Stelle nazionali di cambiare rotta.

«Siamo molto preoccupati in merito alla gestione dei richiedenti asilo. Un conto è la presa di forza in merito agli sbarchi ed alla pretesa di avere una suddivisione delle destinazioni europee prima dello stesso sbarco, cosa che condividiamo. Un altro è abbandonare la gestione di chi è in Italia. Come protavoce comunali chiediamo al nazionale di prendersi cura di questo aspetto che la Lega sembra prendere sotto gamba. Chiudere gli appartamenti, chiudere il centro di Marco vuol dire centralizzare tutti i migranti in uno spazio, quello della città di Trento, non suffcente per poter garantire un ospitalità dignitosa. Eliminare i corsi di italiano e l’assistenza psicologica vuol dire abbandonare ogni speranza di integrazione e convivenza con gli stessi trentino. Le conseguenze non potranno essere ma saranno sicuramente quelle di aumentare l’insicurezza della città e perdere anche quella poca capacità di gestire la situazione. Chiediamo a gran forza che il nazionale ci aiuti in questo e che le autorità politiche trentine ci ripensino e si siedano ad un tavolo con tutte le forze politiche per condividere una strategia diversa e comune» concludono Andrea Maschio, Maro Santini, Paolo Negroni, del M5S Comunale Trento.

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