Bonporti, nuova sala concerti 270 posti costati 1mln di euro

Per i primi mesi del 2019 sarà pronta la sala concerti da 270 posti che si trova al di sotto del cortile sud del Conservatorio di musica Bonporti. È quanto annunciato ieri in occasione della presentazione del Concerto di primavera dal presidente del Conservatorio Paolo Ghezzi, che ha lasciato tuttavia un margine di incertezza riguardo ai tempi di realizzazione dell’opera. A precisare, invece, la tempistica indicativa della «conclusione lavori» è stato il direttore Massimiliano Rizzoli. L’importo di spesa previsto, a carico della Provincia che è proprietaria dell’edificio che ospita la scuola musicale, è di circa un milione di euro.


«La nuova sala concerti - precisa Rizzoli - ospiterà eventi musicali con indubbie finalità didattiche. Consideriamo che, attualmente, il nostro Conservatorio organizza un centinaio di iniziative nell’arco dell’anno scolastico. E chiaramente quello spazio sarebbe molto utilizzato ed indispensabile allo svolgimento delle nostre attività. Recentemente, inoltre, è stato attivato un “ufficio produzione” in collaborazione con la Consulta degli studenti proprio al fine di identificare un soggetto che segua le diverse fase organizzative. E che in futuro diverrebbe importante per la gestione degli eventi presso la sala concerti». 


Il nuovo «spazio sotterraneo» in grado di ospitare la nuova sala è già stato fisicamente realizzato grazie alla recente ristrutturazione dell’edificio. «Mancano gli arredi - precisa Rizzoli - che renderanno l’attuale sala un luogo idoneo a concerti ed esibizioni musicali».


E le novità per il Conservatorio Bonporti non sono finite. «Il nostro polo pop-jazz attualmente collocato in via Vittorio Veneto si dovrebbe trasferire al primo piano dell’ex Facoltà di lettere, proprio qui vicino (il condizionale è ancor d’obbligo, ndr) - spiega il presidente Ghezzi -. Così il polo classico e quello pop-jazz potrebbero “vivere” a pochi passi l’uno dall’altro con i vantaggi che ne conseguirebbero a livello di contaminazione, collaborazione ed interazione». In tal caso, non è ancora possibile parlare di tempistiche. Sempre in riferimento all’ex Facoltà di lettere, il direttore Rizzoli rivela l’esistenza di un ulteriore progetto. 


«Quello - dice - di realizzare una “Casa del suono” a piano terra, esattamente al di sotto degli spazi che ospiterebbero il nuovo polo pop-jazz. Si tratta di una specie di “museo” di riproduzione del suono con particolare attenzione ai suoni della natura che possiamo ascoltare nel territorio trentino. Il tutto dovrebbe avvenire attraverso la realizzazione di installazioni ad hoc, di percorsi sensoriali. Chiaramente la Casa del suono, qualora venisse realizzata, sarebbe accessibile e fruibile a tutte le scuole».

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