L'orso colpisce a Prà de la Fava scorpacciata di prugne e mele

A Prà de la Fava scorpacciata di prugne e mele

di Franco Gottardi

È una presenza stabile ormai sulle pendici del Bondone. L'orso ha colpito ancora; nella serata di giovedì ha preso di mira alcune piante dell'azienda agricola di Marco Gaddo a Prà de la Fava. Prima è passato in rassegna lungo un filare di meli facendo piazza pulita dei frutti posti in basso, maturi al punto giusto. Poi è passato alle prugne, di cui sembra particolarmente ghiotto, e qui ha fatto danni seri, sradicando completamente una pianta a cui evidentemente si era appoggiato e rovinandone pesantemente un altro paio. «Ha strappato i rami per poter mangiare comodamente i frutti» spiega il titolare.

Proprio ieri Gaddo, che abita a Sardagna e di solito passa tutta l'estate a Prà de la Fava per curare l'azienda, doveva iniziare la raccolta delle mele. Il primo ad accorgersi di quanto era successo è stato un collaboratore, che ha capito subito che era passato un plantigrado. Questa mattina i tecnici della Forestale saliranno per quantificare i danni e stilare il verbale che servirà poi per chiedere alla Provincia il risarcimento.

Il fatto è che per Marco Gaddo la sua presenza rischia ormai di trasformarsi in un incubo. «È il quarto anno consecutivo che si verificano danni - spiega. - In passato avevo fatto montare una rete contro i caprioli, per evitare che entrassero a mangiare, ma l'orso con i suoi tre quintali di peso l'aveva letteralmente sfondata e aveva finito per fare più danni così che senza protezioni. Il mais invece, quello sì, è recintato perché un anno aveva fatto danni anche in quella coltivazione».

A Prà de la Fava l'azienda coltiva tutti prodotti strettamente biologici. Ci sono piante di mele, pere, susine di Dro, prugne, noci, ciliegie con i cui frutti Gaddo produce marmellate. Eppoi mais e patate e un orto variegato. Una attività piccola ma curata che da qualche anno viene costantemente minacciata dalla presenza dell'orso. «Io personalmente non l'ho mai visto - spiega il titolare - e neanche ci tengo perché so benissimo che è più veloce di me e si arrampica sugli alberi con facilità. Dicono che bisogna stare fermi immobili ma come si fa di fronte a un bestione simile?»

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