Alle Albere avanti piano

Qualche negozio nuovo aspettando la biblioteca

di Nicola Maschio

Qualcosa, piano piano, sta cominciando a muoversi. Che il quartiere delle Albere sia sempre stato avvolto da un certo alone di mistero oramai è consolidato, ma lentamente e con pazienza i primi segnali di cambiamento sembrano arrivare. Certo, ancora il quartiere non è molto popolato e, come in tutte le cose, il tempo giocherà un ruolo fondamentale. Tuttavia, le attività che vi si sono stabilite fin dal principio lavorano discretamente bene, come sostengono alcuni gestori delle stesse.

Daniela Rivolta ad esempio, titolare della "Bottega del Caffè Dersut", afferma: «In questi tre anni abbiamo lavorato molto e bene, tanti clienti sono turisti del Muse e quindi con particolari promozioni spesso vengono da noi. È vero, il quartiere è abbastanza costoso, ma siamo vicini alla città e in una zona molto tranquilla. Tuttavia, gli spazi per le attività commerciali penso che siano troppo grandi e di conseguenza difficili da affittare anche per i costi forse troppo elevati». Il passaggio delle attività dal centro città alle Albere effettivamente sta avvenendo, ma con la dovuta calma.

Le attività classiche, come il tabacchino, un discreto numero di bar, una palestra ed un ristorante sono ben distribuite. Alcune di esse oramai sono affermate anche al di fuori del quartiere, come l' "Old Wild West" oppure il "Big Bike Stop", ed altre ancora come la Banca Intesa, l'"Incontro" (ora in via Oss Mazzurana in centro, ma fino a settembre) od altri uffici di assicurazioni e di avvocati si stanno pian piano inserendo o vi si trasferiranno in futuro. Molti locali momentaneamente vuoti potrebbero quindi trovare un'occupazione. Discorso similare quello che riguarda gli appartamenti, 300 circa, dei quali solo alcuni sono stati venduti ed un centinaio invece affittati.

«Bisognerà aspettare tanto e prima di ogni cosa sarà necessario uscire dalla crisi - ci spiega Paolo Melchiori , titolare dell'attività "Dal Marcante 1758" -. Le nostre attività devono sostanzialmente tutto al Muse, perché i nostri clienti sono turisti in quasi tutti i casi. Il quartiere è bello e prestigioso, a mio parere siamo un po' lontani dalla città ma sono convinto che in molti presto si renderanno conto di quanto realmente valgano le Albere e si convinceranno a trasferirsi qui per abitare o lavorare.»

Le attività dunque sembrano ruotare tutte attorno al simbolo del quartiere, il Museo delle Scienze, una costruzione tanto imponente quanto all'avanguardia in ogni campo di ricerca. I visitatori non mancano, e sono proprio questi ultimi il motore che permette ai bar, ai ristoranti ed ai negozi di lavorare con continuità. Qualche bar, afferma Paolo Melchiori, ogni tanto prova anche a tenere aperto nelle ore più notturne, anche se spesso i risultati non sembrano soddisfacenti. Un'ulteriore novità che potrebbe dare nuova luce al quartiere potrebbe essere la biblioteca universitaria che, a novembre, offrirà circa 400 nuovi posti studio agli studenti di Trento, con tanto di sale lettura, uffici ed area ristoro. Come dicevamo appunto, qualcosa piano piano si sta muovendo.

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