A Trento la spesa è più cara che a Bolzano. A Verona si risparmia

A Verona si risparmia

di Marica Viganò

Il carrello pesa, ma non è solo una questione di chili: pesa sul portafoglio dei trentini e degli altoatesini. Non come in Sardegna ed in Sicilia, le regioni più care, ma non è neppure leggero come in Toscana. A presentarci il conto è Altroconsumo, che ha analizzato i prezzi di 885 punti vendita - supermercati, iper e hard discount - in 68 città italiane, rilevando un milione di prezzi (precisamente 1.083.983) su 105 categorie di prodotti, che comprendono alimentari freschi e confezionati, prodotti per l'igiene personale e per la casa. 

Si parte dal dato Istat che indica in 6.350 euro la spesa media all'anno per famiglia tipo (tre persone) e subito crolla una convinzione: non è vero che al sud si spende meno che al nord per l'acquisto di generi alimentari. Il risparmio non è legato alla geografia ma ad un principio economico: «Dove non c'è dinamica concorrenziale i prezzi si allineano verso l'alto e lì stanno. Dove invece si fronteggiano insegne a suon di sconti chi vince è il consumatore e il suo portafogli ci guadagna» evidenzia Altroconsumo. Se a  Pordenone, Torino, Cuneo e Napoli la differenza tra punti vendita supera i mille euro (il prezzo di una bottiglia d'acqua gassata della stessa marca varia da 0,20 a 0,55 euro, con una differenza del 175%; gli spaghetti da 0,50 a 0,89; l'olio extravergine da 3,49 a 7,76), a Reggio Calabria e Caserta il risparmio arriva a 150 euro al massimo.

Emerge così che Verona è la città più conveniente (5.999 euro la spesa media), seguita da Arezzo (6.017 euro) e Firenze (6.021), mentre la più cara è Aosta (6.636 euro), con Palermo quart'ultima in classifica, seguita da Ascoli Piceno e Pescara. Trento è nella seconda parte della classifica, al 40° posto con una spesa media di 6.405 euro all'anno. Si spende meno a Bolzano (6.326 euro), che conquista la 26esima posizione. La classifica della convenienza 2014 vedeva invece Trento al 42° posto con 6.406 euro e Bolzano al diciottesimo con 6.234 euro (quasi cento euro in meno di quest'anno).

Anche se la differenza dal 2014 al 2015 a Trento è di un solo euro, viene confermata la tendenza ad un abbassamento dei prezzi rilevata anche dall'Osservatorio del ministero dell'Economia per il periodo aprile-giugno 2013 e aprile-giugno 2015 (l'Adige di domenica): gli ultimi due anni nella nostra provincia la spesa è costata il 10% in meno. Merito di sconti e promozioni, innanzitutto.

Dall'indagine di Altroconsumo si scopre anche altro: le catene che si aggiudicano i titoli di «supermercato più conveniente d'Italia» per i prodotti di marca e di «marca commerciale più conveniente» da noi non ci sono: si tratta di Emisfero per la prima categoria e di «Iper» per la seconda. Riguardo ai prezzi dei prodotti di marca e analizzando i supermercati presenti sul nostro territorio, Poli e Pam sono più cari del 7% rispetto al primo classificato Emisfero, preceduti solo da Coop (+ 6%). Seguono Crai (+8%), Eurospar (+9%), Conad (+10%) e Sisa (+12%).

Per dare un taglio deciso alla spesa, si può optare per i discount e scoprire che la catena proclamata come «la più conveniente» in Trentino c'è: si tratta di Eurospin. L'alternativa, mettendo però in conto il consumo di carburante, è prendere l'auto e fermarsi a Verona dove, con un occhio allenato alle offerte, si può puntare al «risparmio più consistente», come spiega Altroconsumo: scegliendo i punti vendita con le promozioni migliori, in un anno una famiglia può abbattere la soglia dei 6mila euro.             

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