Lav all'attacco: «Dj3 libera» Ma Rossi non ci sta

Dopo Daniza, un'altra orsa si appresta a diventare il vessillo degli animalisti nella crociata contro il Trentino. Si tratta di Dj3 che, tra l'altro, era stata data alla luce qualche anno fa proprio dall'animale morto nei boschi della Rendena nel corso del tentativo di cattura. Un esemplare, Dj3, di cui molto si scrisse, giusto tre anni fa: nel maggio 2011 venne infatti catturata e trasferita al Casteller, a seguito di numerose incursioni nei centri abitati. Ora, la Lav nazionale ne chiede a gran voce la liberazione, con il caso che ha già trovato spazio sui quotidiani e nei tg nazionali

dj3Dopo Daniza, un'altra orsa si appresta a diventare il vessillo degli animalisti nella crociata contro il Trentino. Si tratta di Dj3 che, tra l'altro, era stata data alla luce qualche anno fa proprio dall'animale morto nei boschi della Rendena nel corso del tentativo di cattura. Un esemplare, Dj3, di cui molto si scrisse, giusto tre anni fa: nel maggio 2011 venne infatti catturata e trasferita al Casteller, a seguito di numerose incursioni nei centri abitati. Ora, la Lav nazionale ne chiede a gran voce la liberazione, con il caso che ha già trovato spazio sui quotidiani e nei tg nazionali.


Dj3 nei mesi antecedenti alla sua cattura, ne combinò praticamente di tutti i colori, aggirandosi per svariati abitati e mietendo vittime a ripetizione tra capre e galline innocenti, oltre che minacciando la laboriosa quotidianità di altre creature, devastando apiari e alveari. Il personale del Servizio foreste e fauna tentò svariate volte, più di una decina, di dissuaderla dall'avvicinarsi ai centri abitati, ma senza successo. Venne così disposta la cattura. Di cui, come detto, molto si disse e si scrisse, anche perché l'operazione sollevò dubbi di legittimità e dell'esistenza di eventuali conflitti Provincua - Ministero. Dubbi che vennerò ampiamente fugati, sancendo la piena legittimità della cattura.


Ora, la Lav torna alla carica. La Lega anti vivisezione parla del caso di Dj3 sul proprio profilo Facebook come di un caso scoppiato di fresco («Esiste una terza "cucciola" di Daniza, lo sapevate? DJ3, questo il suo freddo nome in codice, vive imprigionata da ben 3 anni. "È troppo pericolosa", dice il dirigente dell'ufficio foreste e fauna della Provincia di Trento, e "non ci sono le condizioni per liberarla".»), ma l'utilizzo di un caso del quale venne dato al tempo ampio risalto - tanto che al riguardo non mancarono polemiche - per accendere un nuovo scontro sul tema dell'orso in Trentino, ha fatto spazientire il presidente della Provincia Ugo Rossi. Che non le ha mandate a dire, facendo intendere come ai suoi occhi questo non possa che essere un tentativo di rispolverare il passato facendolo passare per nuovo del tutto strumentale a fornire nuove «armi» ai contestatori del Trentino ora che gli echi del caso Daniza si stanno spegnendo.


«Credo che questo sia soltanto un ennesimo rigurgito della questione relativa a Daniza. In mancanza di altri argomenti, adesso ci si ricorda che dal 2011 un'orsa è presso la struttura del Casteller. Noi abbiamo investito tanto perché quella collocazione possa essere il più rispettosa possibile della naturalità, evidentemente in una logica di cattività che però vogliamo confermare, perché quella decisione fu una decisione anch'essa - vorrei ricordare - non impugnata da nessuno, assolutamente legittima e ormai acquisita. Quindi non tiriamo fuori cose vecchie per rinfocolare polemiche che si stanno spegnendo».
Un Rossi durissimo che - al pari peraltro della stragrande maggioranza dell'opinione pubblica in provincia - è dunque stufo di sentire additare i trentini come nemici del'ambiente e degli animali.


Soprattutto se questo accade attraverso polemiche create o risollevate ad arte come - ha spiegato Rossi - appare nel caso in questione. La Lav ha lamentato poi una scarsa trasparenza da parte della Provincia per quel che riguarda la gestione del centro del Casteller: «Abbiamo spesso chiesto di poterlo visitare, ma invano», spiega il presidente Lav Felicetti, ma Rossi replica: «Noi siamo disponibili a far vedere tutto quello che c'è da far vedere».

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