«Fascisti e antifascisti traditi dalla nostalgia»

Fascisti e antifascisti, cortei e manifestazioni, minacce di scontri e polizia schierata, nostalgia e memoria. Nell'ultima settimana l'apertura di CasaPound ha riportato in primo piano termini e situazioni vissute da Trento e dall'Italia parecchi decenni fa. A mettere un po' d'ordine e ad analizzare la situazione ci ha provato un sociologo, ovvero Pier Giorgio Rauzi I tuoi commentiL'editoriale del direttore 

nuova_cartellaimg_0713_10764804TRENTO - Fascisti e antifascisti, cortei e manifestazioni, minacce di scontri e polizia schierata, nostalgia e memoria. Nell'ultima settimana l'apertura di CasaPound ha riportato in primo piano termini e situazioni vissute da Trento e dall'Italia parecchi decenni fa. A mettere un po' d'ordine e ad analizzare la situazione ci ha provato un sociologo, ovvero Pier Giorgio Rauzi.
Professore, ha seguito le vicende degli ultimi giorni? Quali sono state le prime sensazioni che ha avuto?
«Mi sono tornate alla mente tre parole, che in realtà erano tre personaggi di un mio scritto teatrale di qualche anno fa, ovvero Memoria, Nostalgia e Oblio. Credo che in questi giorni la nostalgia sia stato il sentimento prevalente da ambo le parti. La nostalgia è un tradimento della memoria: la memoria, infatti, che è importantissima e indispensabile, serve per vedere il passato nella propria complessità. La nostalgia, invece, fa selezione e fa vedere solo alcuni aspetti. I giovani che in questi giorni hanno aperto sedi e manifestato in strada hanno un deficit di memoria. Parlano per slogan, a volte troppo sbrigativi per poter essere credibili».

 

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