Dolomiti Energia trasferisce la sua sede a Progetto Manifattura: quattro piani per 4.400 metri quadrati
Verrà riqualificato l’edificio “IV Reparto” all’interno del complesso roveretano. Operazione con Trentino Sviluppo e collaborazione dell’Università di Trento. Una scelta strategica per innovazione e sostenibilità
ROVERETO. Il Gruppo Dolomiti Energia trasferirà la sede di Rovereto all’interno di Progetto Manifattura, il polo della sostenibilità gestito da Trentino Sviluppo. La multiutility acquisirà e riqualificherà l’edificio “IV Reparto”, quattro piani per 4.400 metri quadrati attualmente inutilizzati, grazie a un accordo che ha visto coinvolta anche l’Università di Trento, originaria destinataria degli spazi.
L’intesa è stata accolta con soddisfazione dal vicepresidente della Provincia Achille Spinelli e dalla sindaca Giulia Robol, che hanno sottolineato il valore strategico dell’operazione.
L’ingresso di Dolomiti Energia rafforza il ruolo di Progetto Manifattura come hub nazionale dell’innovazione sostenibile, portando nel campus uno dei principali attori italiani nel settore delle energie rinnovabili. Contestualmente, l’azienda consolida la propria presenza a Rovereto, diventando punto di riferimento all’interno dell’incubatore.
“Questa operazione rappresenta una scelta importante che rafforza il legame del Gruppo con il territorio e dà nuova vita a un luogo storico”, ha evidenziato la presidente Silvia Arlanch.
Per Giuseppe Consoli, presidente di Trentino Sviluppo, si tratta di “un risultato nato dalla volontà di inserire nel polo un attore di grande rilevanza, capace di trainare la filiera dell’innovazione green e sostenere attività per startup e progetti ESG”.
Il vicepresidente Spinelli ha parlato di “alleanza strategica che guarda lontano”, mentre la sindaca Robol ha definito l’accordo “un segnale importante che consolida la vocazione green di Rovereto e il ruolo dell’hub Manifattura come polo tecnologico e sostenibile”.
L’intervento restituisce alla città un edificio storico e, al tempo stesso, rafforza il modello di collaborazione pubblico-privato, puntando su rigenerazione urbana, innovazione e transizione energetica.