Paura a Rovereto, un uomo punta un coltello agli studenti del Veronesi: “Fate troppo chiasso”
Il professore che accompagnava i giovani ha subito mandato la classe negli spogliatoi dello stadio Quercia, prima dell'arrivo di una pattuglia della Polizia
ROVERETO. Minacciati con un coltello perché giocavano con il pallone durante l'ora di educazione fisica. È successo lunedì mattina ad un gruppo di ragazzi del Veronesi in "trasferta" allo stadio Quercia per una lezione di ginnastica all'aria aperta.
«Gli studenti sono scossi, ed è assolutamente comprensibile - è il commento della dirigente Laura Scalfi - per fortuna il professore ha saputo gestire al meglio una situazione difficile e le forze dell'ordine sono intervenute in pochissimo tempo. Nessuno si è fatto male, è questo direi che è molto importante, ma quello che è successo mi fa pensare che i miei ragazzi non possano più tornare a fare attività al Quercia in futuro, per non rischiare di trovarsi di nuovo in una situazione simile». E la situazione cui Laura Scalfi si riferisce, è la seguente. Lunedì mattina alcuni alunni del Veronesi, assieme al docente di educazione fisica, hanno lasciato l'edificio in piazza Paolo Orsi per andare allo stadio.
«Abbiamo chiesto e avuto la possibilità di fare alcune ore di ginnastica nella struttura - commenta Scalfi - un'esperienza che ho sempre giudicato positiva». Gli studenti quindi arrivano al Quercia e iniziano a prepararsi all'attività. Sono giovani, è l'ora di ginnastica, sono all'aperto. Ci sono forse delle frasi dette ad alta voce, c'è forse il rumore dei palloni, ma nulla di esagerato rispetto a quello che si fa normalmente in uno stadio.
Ad un certo punto, però, la classe si trova davanti un uomo che brandendo un coltello, accusa tutti i presenti di fare troppo chiasso e di disturbare lui che si trovava nell'area di sosta dei camper che è contigua alla struttura sportiva. I giovani, davanti a quell'uomo, alle sue parole, al coltello, si spaventano: sono in uno stadio per fare educazione fisica, non si aspettavano di certo di trovarsi davanti ad una scena di quel tipo.
Il professore prende in mano la situazione. Fa da scudo ai suoi ragazzi mentre li manda negli spogliatoi in modo tale che fossero al sicuro e cerca di parlare con l'altro. Cerca di riportare la situazione alla tranquillità, di evitare un'escalation. Nel frattempo qualcuno chiama il 112 dando l'allarme e chiedendo un veloce intervento delle forze dell'ordine. Alla richiesta d'aiuto rispondono i poliziotti del commissariato di via Sighele che raggiungono in pochi minuti lo stadio e prendono in mano la situazione.
Tornata la calma, gli studenti del Veronesi hanno fatto ritorno in classe e quanto successo è stato immediatamente riferito alla dirigente. «Erano scossi, spaventati ed è comprensibile che lo siano. Il professore si è comportato in maniera esemplare e per fortuna non si è fatto male nessuno.
Ma quello che è successo ha dell'incredibile. Non è possibile che una cosa simile succede in un luogo che è anche molto frequentato da giovani e anche da giovanissimi. Spero che quello che è accaduto lunedì mattina non debba ripetersi mai e poi mai».