Rovereto

L’incontro in chat diventa un incubo: condannata a un anno per stalking

La decisione di lui di chiudere la relazione ha scatenato la furia della donna, con messaggi e telefonate a casa e sul lavoro. Lei ha patteggiato un anno e mille euro di risarcimento: per lei è scattato il divieto di avvicinarsi e anche solo di mandare messaggi all’ex amante

ROVERETO. Una relazione iniziata dopo una frequentazione online su un sito di incontri personali si è trasformata in incubo per un uomo di 57 anni residente in Vallagarina. La donna conosciuta in chat, e poi diventata la sua amante «reale», si è infatti mostrata «pericolosa» ma, soprattutto, molesta. Tanto da essere finita davanti al gup di Rovereto Mariateresa Dieni con l'accusa di stalking.

E, per sua fortuna, l'imputazione si è fermata qui visto che, considerando che a fine percorso ha chiesto soldi per non pubblicare sul web le evoluzioni sessuali, poteva anche trovarsi invischiata in una tentata estorsione. A trascinarla in tribunale, come detto, è stato l'uomo che aveva conosciuto su un portale e che, col tempo, aveva portato ad una storia più o meno importante, almeno secondo la persona finita nei guai. Fatta di sesso, chiaramente, e non di promesse di matrimonio o chissà cos'altro. Una storia, insomma, senza impegno. E poi entrambi sono più vicino alla sessantina che all'età postadolescenziale e dunque un passato familiare, più o meno burrascoso, l'hanno lasciato alle spalle.

Quell'avventura nata nella rete, però, ha creato problemi. Per la parte civile si trattava di un passatempo erotico e nulla più e, almeno inizialmente, anche per l'imputata sembrava che quel rapporto fosse uno svago, un passatempo rilassante senza impegno sociale. Invece è sorto un problema che, non a caso, ancora oggi (i fatti risalgono all'anno scorso) costringono la parte offesa a frequentare uno psicologo perché davvero spaventato dalla reazione della donna incontrata online. Capace, per dire, di provare a riconquistare l'amato con tutti i trucchi finanche con una denuncia per violenza sessuale dopo un rapporto palesemente consenziente. Ieri, comunque, la vicenda si è chiusa con un patteggiamento a un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena e mille euro di risarcimento alla parte civile. Per la giustizia questa soluzione può bastare per chiudere la questione anche se la pesantezza dell'evento è ben più «densa». Una sentenza, infatti, che fa pensare. Perché, al di là della scelta dell'uomo di divertirsi con una sconosciuta, i risvolti del caso hanno distrutto un matrimonio e spinto una persona nelle mani di uno specialista per uscire da una nuvola di disagio che ancora annebbia la sua mente.

La vicenda, riavvolgendo il nastro, risale a tre anni fa. Una capatina in uno dei siti di incontri - nati non a scopo sessuale ma solamente per far incontrare persone sole - ha ampliato gli orizzonti sociali. Dal «come stai» e «cosa fai nella vita» si è infatti passati a questioni erotiche. Tanto che, trasferita la comunicazione su Whatsapp e poi su Telegram, sono entrati in scena video erotici, con nudi dei protagonisti. I due neoconoscenti, alla fine, si sono scambiati i numeri di telefono e poi hanno deciso di incontrarsi di persona. A casa di lei, dove i rapporti sono andati avanti per qualche tempo. Almeno fino a quando l'uomo ha notato l'amante alle prese con detersivo e disinfettante in procinto di igienizzare l'area dei loro incontri. Un atteggiamento che ha preoccupato non poco la parte offesa che, non a caso, ha bloccato gli accessi ai social ed ha chiuso ogni canale di comunicazione con la signora. Questo, però, ha scatenato la furia, con messaggi e telefonate insistenti addirittura a casa e sul lavoro. Creando scompiglio, ovviamente, nella vita ordinaria dell'uomo: il matrimonio finito e il rischio licenziamento per le troppe telefonate sul lavoro. Insomma, troppo per non denunciare tutto all'autorità giudiziaria. Che, come detto, ha ordinato la distanza alla donna che è finita davanti al gup.

E, nonostante la donna avesse chiesto soldi per smettere di molestare, la questione si è chiusa con una serie di provvedimenti importanti: un anno di reclusione con la sospensione condizionale della pena, il divieto di avvicinarsi e anche solo di mandare un sms all'ex amante e mille euro di risarcimento. Qualcuno direbbe poca roba, insomma, specie se si considera lo stato di sofferenza psichica della vittima che è ancora costretto a presentarsi da uno psicologo per provare a ricostruirsi una vita. N.G.

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