Società

Rovereto, il circolo operaio Paganini compie un secolo e si rinnova

Restyling e nuova gestione con Fation Mullici e Francesco De Padova per lo storico spazio di San Giovanni Bosco. Il presidente Degasperi: «Cambio radicale dalla precedente gestione: convivialità e tranquillità per tutto il giorno». L’assessore Dorigotti: «Vanno ripresi i rapporti con chi abita i palazzi qui attorno». Viliam Angeli: «Punto di aggregazione per una città sempre più universitaria»

di Laura Modena

ROVERETO - Compie cent'anni il Circolo operaio Paganini, e per l'occasione si presenta alla città in una veste completamente rinnovata. Negli arredi, nell'offerta enogastronomica e, soprattutto, nello spirito. Cambia l'ambiente dei locali interni e del giardino - con un restyling portato a termine in tempi record - e cambia la gestione, d'ora in avanti affidata a Fation Mullici, origini albanesi, consigliere comunale e imprenditore edile, e a Francesco De Padova, salentino, da oltre trent'anni professionista della ristorazione. 

«Dopo i sette anni della precedente gestione abbiamo deciso per un cambio radicale - spiega Fabio Degasperi, presidente del circolo e consigliere comunale - che ci porti verso il nuovo Paganini 2.0. Un circolo senza scopo di lucro e apolitico, che vuole proporsi come un "garden" per la città. Vogliamo cambiare ritmo, puntando a un servizio di oltre 12 ore al giorno, che non dia priorità agli eventi serali del weekend. Pensiamo piuttosto a un posto che favorisca la convivialità e la tranquillità, per leggere il giornale, fare una partita a carte o mangiare in compagnia. Ma anche per sedersi in giardino e lavorare al pc».Un nuovo corso per lo storico circolo, che in realtà nel futuro prossimo intende ritornare allo spirito originario. Quello più autentico fatto di incontri, socialità e condivisione.

«Il circolo nacque nel 1924 come "dopolavoro", quindi con scopo aggregativo - continua Degasperi - poi negli anni ci fu una naturale evoluzione che seguì i cambiamenti della società. Anche se l'ingresso delle donne tra i soci fu consentito da un cambio dello statuto soltanto nel 2019».E se tra gli attuali 73 soci (più i 158 soci sostenitori) sono presenti maschi e femmine, anche l'età varia, abbracciando diverse generazioni di roveretani dai 35 anni in su. Tra i membri del direttivo si distingue anche qualche rappresentante delle istituzioni, come l'assessore Michele Dorigotti e il consigliere Viliam Angeli, oltre a volti noti in città come Thomas Gerola, Rudy Valandro, Michele Luscia, il revisore dei conti Daniela Venturini e il vicepresidente Mauro Riedo. E poi il socio decano del circolo, Giuseppe Lutterotti, classe 1933: «Un tempo questo luogo era frequentato da operai e imprenditori che passavano qui ore a giocare a carte - ricorda -. Poi, agli inizi del Duemila, la clientela ha iniziato a cambiare con la presenza di qualche signora e sempre più giovani».

E per ripercorrere i cent'anni del Paganini l'idea del direttivo è quella di allestire una "sala del centenario" dove esporre le foto e i verbali scritti a china degli anni che furono. Per ricordare che il circolo è sì proiettato nell'era 2.0, ma di certo non dimentica la sua identità fatta di storia e cultura. «Negli anni il circolo è cambiato in meglio - precisa Angeli - e la prospettiva futura è quella di renderlo sempre più un punto di aggregazione per una Rovereto che vuole essere universitaria». 

«È importante anche l'impegno a riprendere in mano i rapporti con chi abita i palazzi qui attorno - aggiunge Dorigotti -, per far sì che questo pezzo di città possa continuare a essere presidiato da un luogo storico». «Siamo contenti di trovarci nel centenario - concludono i neo gestori Mullici e De Padova - e stiamo già pensando di festeggiare con degli eventi dedicati ai soci e ai sostenitori».

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