Rovereto

“Ormai gli accattoni si prestano i cani, non si può andare avanti così”

Rovereto, dal 2016, ha vietato di mendicare sfruttando gli animali ma nessuno rispetta il regolamento. E davanti ai supermercati e ai centri commerciali il fenomeno si ripete. Barbara Battisti dell'associazione Le Fusa: "Abbiamo segnalato decine di volte ai vigili e alla sindaca il problema ma nessuno è intervenuto”

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Mai più mani tese ai passanti lungo la strada sotto lo sguardo malinconico di un batuffolo di pelo che intenerisce anche i duri convincendoli ad aprire il portafoglio. Questo, almeno, è quanto aveva deciso il Consiglio comunale nove anni fa vietando l'accattonaggio in compagnia di animali. Per quanto riguarda l'elemosina, tra l'altro, il regolamento urbano del 1925 vieta tassativamente a chiunque di mendicare in città.

In tempi moderni, però, la corte costituzionale ha cancellato il divieto perché a una persona in difficoltà che deve sopravvivere non si può impedire di chiedere aiuto. «L'accattonaggio però può essere vietato in luoghi, momenti e forme particolari. Per esempio quando è molesto o strumentalizza bambini e animali».

Ed è qui che si è deciso di colpire impedendo ai mendicanti di estorcere denaro ai passanti con un cane. I cani, in altre parole, non avrebbero dovuto più essere complici inconsapevoli, schiavi di un disegno più ampio che punta a raccattare soldi stimolando il senso di pena delle persone. Un modo per evitare anche la tratta di cuccioli, specie dall'Est Europa.

Questo divieto, però, è puntualmente disatteso. E lo segnala a gran voce Barbara Battisti dell'associazione «Le Fusa». «Purtroppo l'accattonaggio con animali è una pratica molto diffusa: nascono come funghi i binomi persone e cani fuori dai supermercati o dai centri commerciali per intenerire la gente e spillare soldi».

Puntando l'indice, ecco il maltesino prestato per chiedere l'elemosina. «É un problema. Prima, davanti all'IperOrvea in via del Garda, c'era un anziano con il cagnetto che poi ha ceduto ad un ragazzo. La realtà è questa: si scambiano i cuccioli presi chissà dove, per altro con tanto di libretto sanitario».

Problemi anche sociali? «Quando c'era l'anziano no: accettava scatolette per il maltesino e provviste per lui. Tra l'altro il cane era stato valutato dai veterinari e stava bene e aveva un rapporto d'affetto con l'anziano. Poi è stato ceduto ad un ragazzo che lo tratta male e ci sono state decine di segnalazioni ai vigili urbani e alla sindaca Giulia Robol ma nessuno ha fatto niente».

Il problema, per dire, riguarda tutta la zona commerciale nella parte Sud della città: IperOrvea, Lidl, Md. «Arrivano dalla Romania e dall'Ucraina e si prestano il maltesino. Per questo, come associazione Le Fusa, abbiamo avviato una petizione per far rispettare il regolamento urbano di Rovereto: la persone che non sono in grado di badare a loro stesse come fanno a badare all'animale?».

comments powered by Disqus