Rovereto

In autunno partiranno i lavori sulla strada per i laghetti del Leno

Dopo un'attesa di oltre dieci anni finalmente tempi certi per l'ointervento di ripristino della via che da San Colombano porta al lido dei roveretani e alle frazioni di S. Nicolò, Cà Bianca e Fontanelle. A far dilatare i tempi erano state le valutazioni di carattere tecnico e geologico

di Giancarlo Rudari

ROVERETO - L'attesa è stata lunga (oltre 10 anni) ma ora finalmente è possibile stabilire i tempi certi (salvo i famosi imprevisti) per ripristinare la strada che da San Colombano porta ai laghetti del Leno (il lido dei roveretani) e alle frazioni di S. Nicolò, Cà Bianca e Fontanelle. La giunta comunale, infatti, ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica propedeutico alla stesura del progetto definitivo per poi procedere all'indizione della gara d'appalto e da qui al via ai lavori. 

«Se tutto procederà come previsto penso che in autunno, o comunque entro la fine dell'anno, si potrà allestire il cantiere e partire con i lavori» spiega l'assessore comunale Carlo Fait che si è ritrovato il non semplice compito di seguire il lungo e tormentato iter visto e considerato che la progettazione e l'appalto dell'opera sono in capo al Comune con il suo ufficio tecnico. Il costo complessivo per il ripristino della strada e la messa in sicurezza della parete rocciosa (franata nel novembre 2014) che lo sovrasta è stimato in 2 milioni e 100 mila euro finanziati in gran parte (quasi 1,5 milioni di euro) dalla Provincia e quindi dalla Comunità di Valle (608.000) con una piccola parte (80.000 euro) a carico del Comune di Rovereto.

A far dilatare i tempi sono state le valutazioni di carattere tecnico e geologico sulla tipologia di intervento da attuale per rendere transitabile e sicura la strada un tempo molto frequentata non solo dai residenti delle piccole frazioni lungo il Leno, ma anche da tantissimi roveretani che dei laghetti ne hanno fatto il loro lido estivo. Inizialmente si pensava ad un prolungamento della galleria artificiale all'imbocco della strada a San Colombano. 

Ma ulteriori valutazioni hanno portato alla scelta di utilizzare l'attuale tracciato non prima di aver bonificato la parete franata: lavori di pulizia, di disgaggio e di demolizione di rocce pericolanti alle quali farà seguito la stesura di reti di contenimento, la realizzazione di barriere paramassi e l'innesto di micropali a sostegno della strada.

L'intervento di "mitigazione del rischio" (su progetto dell'ingegner Stefano Filippi in accordo con il geologo Gabriele Modena e con il direttore della sicurezza ingegner Tiziano Tita) comporterà dunque un lungo lavoro di consolidamento della montagna dalla quale si è staccata la frana con un fronte di 25 metri trascinando nella forra del Leno circa 1000 metri cubi di materiale.

«Ci eravamo presi l'impegno di portare a termine quest'opera nel più breve tempo possibile. Ora veramente si può dire - conclude Fait - che siamo in dirittura d'arrivo con le procedure preliminari ai lavori».

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