Ballottaggio a Rovereto: "big" eccellenti esclusi, ma qualcuno può ancora farcela
Da Bortot a Tomazzoni, sfilata di ex assessori silurati nelle urne, e anche fra i presidenti di circoscrizione non a tutti è andata bene
ROVERETO. Il voto del ballottaggio, nel prossimo weekend, oltre ad eleggere il nuovo sindaco di Rovereto, si porterà appresso il consueto elenco di premiati e bocciati, consiglieri comunali che resteranno a casa o, per contro, siederanno in aula Malfatti. É il gioco della politica e non sempre si riesce a catturare la preferenza di amici e conoscenti. Specie quando più della metà degli elettori scelgono di disertare le urne come è successo il 26 maggio.
Al secondo turno, però, potrebbe esserci un'inversione di tendenza sull'affluenza anche se i voti presi resteranno gli stessi. Cambieranno, invece, i consiglieri eletti in base alla coalizione vincitrice. E alcuni «big» della politica di casa nostra stanno appunto aspettando di capire se saranno ospiti di palazzo Pretorio nei prossimi sei anni o se dovranno attendere la prossima consiliatura.
Partiamo comunque dalle circoscrizioni. I rioni, per tutti, sono fondamentali ma nel tempo i consigli di quartiere si sono lamentati spesso della scarsa considerazione da parte della giunta comunale. Dei sette presidenti uscenti, tra l'altro, si sono presentati al voto quasi tutti. Solo Stefano Spagnolli di Noriglio ha considerato chiusa l'esperienza. Il condottiero della Centro, Claudio Cemin, è stato il più votato di Campobase con 150 preferenze ed entra in consiglio in ogni caso. Per gli altri cinque, invece, si dovrà attendere il responsorio del ballottaggio. Lucia Michelon di Sacco San Giorgio, eletta la volta scorsa con Rovereto Libera, è passata al Patt. I suoi 108 «like», però, la porteranno in piazza del Podestà solo se diventerà sindaco Gianpiero Lui.
Davide Gamberoni di Lizzanella (136 voti con Civici per l'Autonomia) deve invece confidare in una vittoria di Giulia Robol così come Annalisa Gelmini, presidente di Lizzana-Mori Ferrovia premiata con 112 preferenze in Campobase.
A Marco c'è Andrea Vaccari (Rovereto al Centro, 70) che diventerà consigliere comunale solo con Lui primo cittadino. Resta fuori in ogni caso, infine, il numero uno della Sud (Lizzanella) Andrea Gatti (Rovereto al Centro).
Per quanto riguarda gli assessori uscenti, invece, non è stato riconfermato Giuseppe Bertolini (referente di commercio, industria e artigianato) che con i Civici per l'Autonomia si è fermato a 37 preferenze. Fuori da giochi anche l'assessore alle politiche sociali Mauro Previdi (112 voti con Campobase) e quello allo sport e al turismo Mario Bortot (119 con Rovereto Libera).
Andrea Miniucchi (ambiente e mobilità) per far fruttare le sue 142 preferenza con Campobase deve sperare nella fascia tricolore a Giulia Robol.
Siederanno ancora nel civico consesso, invece, Micol Cossali (cultura e politiche giovanili, 257 voti col Pd) e Carlo Plotegher (lavori pubblici e decentramento, 181 con Rovereto al Centro).
Tra gli altri esclusi eccellenti, infine, spiccano il presidente del Patt Federico Masera (che però sarebbe eletto con Lui sindaco), Walter Forrer del Patt (già sindaco di Folgaria), il segretario delle due stelle alpine Michele Trentini e l'ex segretario Marco Graziola.
Per la lista «Lui Sindaco» resta fuori Maurizio Tomazzoni, assessore con Guglielmo Valduga. Niente da fare per il consigliere uscente Roberto Chemotti e per l'ex segretario della Lega Nord Maurizio Bisoffi (entrambi in corsa con Rovereto al Centro) e neppure per l'ultima presidente del consiglio comunale Cristina Azzolini e per la dirigente del Cfp Veronesi Laura Scalfi, tutte e due candidate con Campobase ma escluse dal gruppo dei 32.
Tra i consiglieri dell'ultima tornata, restano a casa Giuseppe Di Spirito e Cristina Luzzi di Fratelli d'Italia mentre i leghisti Renato Zucchelli e Roberto Veronesi sperano che Lui batta la Robol.
Al di là dei cittadini e delle loro schede infilate nell'urna, insomma, il ballottaggio di sabato (si vota dalle 15 alle 23) e di domenica (dalle 7 alle 23) interessa anche i potenziali futuri esponenti dell'aula Malfatti.
Anche se sulla scheda, stavolta, ci sono solo due nomi: Giulia Robol e Gianpiero Lui.