Ambiente / L’iniziativa

DaiNeta, quelli che puliscono per tutti: ancora una volta a Rovereto intervengono i volontari

Il progetto è nato all’interno dell’associazione «La Foresta» due anni fa: recuperata una tonnellata di immondizia. Solo domenica 5 marzo 110 chili lungo il rio Cavallo, grazie a una novantina di persone che hanno raccolto rifiuti nei boschi, lungo le strade e nei fiumi

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di Giancarlo Rudari

ROVERETO. Dal greto dell'Adige a Sacco alle sponde del Leno passando dalla collina sopra il Brione per spostarsi nella zona sopra l'Ossario fino ad arrivare al rio Cavallo... Qui (ma non solo in questi luoghi) sono passati i volontari di "DaiNeta" e i risultati si vedono: montagne di sacchi di rifiuti raccolti e territori più puliti.

Loro, quelli di "DaiNeta", sono così: vanno ad esplorare un ambiente (che sia un'area più o meno boscata o un corso d'acqua) e tornano con risultati tangibili. Puliscono dappertutto, quelli di "DaiNeta" (ovvero "dai, pulisci"), un gruppo di volontari nato all'interno de "La Foresta", che ha particolarmente a cuore l'ambiente. «E troviamo di tutto: dalle vecchie discariche ormai sommerse dalla vegetazione ai sacchetti con i rifiuti domestici abbandonati lungo la strada, dagli ingombranti agli scarti di demolizioni (guaine catramate), dai bidoni di olio per auto agli pneumatici. Non c'è che l'imbarazzo della scelta...» dice con un sorriso (amaro) Fabio Franz, il referente del gruppo che conta una novantina di aderenti iscritti al canale Telegram.

Il progetto di attività sul territorio è nato un paio di anni fa ed ha potuto contare (anni 2021-2022) sul finanziamento del Piano giovani, ma ora, dice Franz, «vogliamo proseguire anche senza finanziamenti, con collaborazioni come ad esempio con "Piantando" che ci ha donato sacchi, guanti e pinze per la raccolta rifiuti». Di rifiuti di ogni genere ne hanno raccolti parecchi: oltre una tonnellata nei due anni di attività, 110 chili solo domenica 5 marzo durante la pulizia nella valletta del Rio Cavallo.

Rifiuti in superficie, ma anche materiale ormai fagocitato dal bosco, sedimentato da anni di abbandono: «Tiri fuori dal terreno un tubo di metallo e poi compaiono plastica, polistirolo, vestiti. Quello che all'apparenza può sembrare un bosco pulito in realtà nasconde magari una discarica abusiva: ce ne sono tantissime anche nella nostra zona. Così come - aggiunge Fabio Franz - purtroppo sono ancora tantissime le persone che preferiscono disfarsi dei rifiuti piuttosto che portarseli a casa dopo un pic nic o il bagno ai Laghetti oppure che li portano con loro per buttarli lungo le scarpate come sulla strada da Calliano a Folgaria».

«Tutto, c'è poco da fare, prima o poi finisce in un torrente o in un fiume incastonato tra le rocce dove si decompone: è qui che puntiamo in modo particolare la nostra attenzione per evitare che, disperse nell'acqua, le particelle inquinanti rientrino nella catena alimentare». E una volta recuperate le immondizie vengono possibilmente differenziate per poi essere raccolte da Dolomiti ambiente o altre società che si occupano dei rifiuti.

"DaiNeta" è un progetto più ampio che non la semplice (ma preziosa) opera di recupero dei rifiuti abbandonati. «Ancora non si comprende appieno la vastità dei problemi ambientali. Noi cerchiamo di stabilire una nuova relazione meno "utilitaristica" con i luoghi - spiega il referente del gruppo - attraverso il confronto con gli esperti, le esplorazioni del territorio, la frequentazione dei corsi d'acqua per una pedagogia outdoor: ci siamo occupati anche della salute delle acqua, attraverso analisi ambientali partecipate lungo tutto il tratto del rio Coste o alla foce del Leno, della qualità dell'aria a partire dai licheni che crescono sugli alberi con la collaborazione di esperti ed istituzioni».

«Vogliamo creare una rete perché il problema dell'inquinamento non può essere affrontato soltanto dalle istituzioni ma anche dai singoli cittadini per far crescere dal basso una nuova consapevolezza sulla sensibilità ambientale magari partendo dalla scuola. È un processo lungo e i risultati non saranno immediati ma intanto noi ci stiamo lavorando».

Cittadini che puliscono l'ambiente perché chi di dovere non fa la sua parte? «Non possiamo semplicemente accusare Provincia o Comune perché spesso non possono arrivare dappertutto. Vero che le istituzioni hanno le loro colpe e le loro responsabilità ma secondo noi servono nuove alleanze con i cittadini per coltivare una visione complementare e non antitetoca».

«Sul ruolo delle istituzioni c'è una diversità di opinioni, com'è giusto che sia - conclude Fabio Franz - Devono fare di più e meglio? Certo, è un impegno che dobbiamo affrontare tutti, ad ogni livello». E la prossima uscita? "DaiNeta" vuole uscire dall'ambito di Rovereto per esplorare altre realtà come le rive dell'Adige ad Isera o a Nomi: tutte le proposte saranno valutate.

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