Carovita / Energia

«Bollette, 5 mila euro in più a famiglia: Comuni e Provincia ritocchino la spesa»

Rinascita Rovereto e Onda Civica parlano di speculazioni e lanciano l’allarme: «O si fa qualcosa oppure i cittadini sono pronti allo sciopero del pagamento delle bollette, specie per i condomini Itea»

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di Nicola Guarnieri

ROVERETO. La previsione è pessima, specie per la tasche dei cittadini: 4.760 euro in più all'anno di gas e luce. Una mazzata per le famiglie, capace di far fallire ogni famiglia.Il rincaro assurdo, ovviamente, costa anche alle aziende ma il problema vero, quello sociale, riguarda i «semplici» cittadini.

Soprattutto gli inquini Itea che si sono visti recapitare dagli amministratori bollette da 1.600 euro al mese.

Se parlassimo di società si sarebbe a rischio «default». Ma se a fallire sono le famiglie, diciamolo chiaro, è peggio. Il governo, in verità, ha bloccato gli aumenti fino al 30 aprile ma, recentemente, si è arrivati ad una proroga fino al 30 giugno. La questione, però, è peggio di quanto sembra visto che le aziende elettriche si lamentano di dover far pagare le bollette sottocosto rimettendoci di tasca propria.

E per questo l'emiliana Iren ha presentato ricorsi alla giustizia amministrativa che, in parte, le ha dato ragione. Tradotto, significa aumenti bloccati va bene ma solo per gli utenti che hanno contratti a tempo indeterminato. Per la manciata di migliaia che hanno un contratto in scadenza, invece, i salassi vanno bene.Il problema reale, ovviamente, è la debacle sociale, con le persone vere, reali, che non riescono a pagare e l'ente pubblico che, come spesso accade, sta a guardare ma si prepara ad asciugare le lacrime anziché prevenire la catastrofe.

Parlando di bollette, l'azienda più grossa che alimenta le case dei trentini è la Dolomiti Energia.

Che spesso e volentieri fa orecchie da mercante. Il rincaro di gas e luce, però, bastona tutti e - come sottolineano Rinascita Rovereto e Onda Civica, Gloria Canestrini e Filippo Degasperi (foto), che ieri hanno tenuto una conferenza stampa in via Manzoni di fronte alla sede di DE - non si comporta da azienda pubblica.

«Purtroppo De si propone come azienda privata quando serve ma i soci di maggioranza sono enti pubblici. Il rincaro delle bollette rischia di creare un deserto sociale. La soluzione sarebbe che i soci, i Comuni e la Provincia, decidessero di limitare le spese per i cittadini. Ma non lo fanno. Che senso ha dire che questa società è privata se il pubblico, che la controlla, non aiuta davvero la povera gente?».Le associazioni dei consumatori invitano tutti a leggere le lettere arrivate. «Purtroppo - ricorda Gloria Canestrini - la maggior parte degli utenti sono anziani e non hanno il riscontro cartaceo, non sanno interpretare la mail e quindi sono facilmente abbindolabili. Per questo invitiamo tutti quelli che hanno dei dubbi a contattare le associazioni dei consumatori per avere informazioni corrette».

Tornando alla sentenza del consiglio di Stato, che ha permesso alle società elettriche di rincarare la dose, si parla dei contratti in scadenza e quindi del ricalcolo - come nella trattativa da bazar - dei soldi da pagare. E le aziende private che forniscono energia sono tante. Onda, però, punta il dito sulla nostra società, quella che sarà pure privata ma comandata da enti pubblici.

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