Sanità / Il raccoto

Intossicati 27 sanitari all’ospedale di Rovereto, il racconto del dottor Pergher: “Diarrea e vomito, un vero collasso”

Venerdì mattina, ancora debole e dolorante, è andato al lavoro perché “dovevo coprire un turno e la psichiatria di Rovereto è già abbondantemente falcidiata”. E aggiunge: “Non sto ancora bene, mia moglie voleva portarmi al Pronto Soccorso”

IL FATTO Ospedale di Rovereto, 27 operatori intossicati

di Francesco Terreri

ROVERETO. «Ho mangiato in mensa dell'ospedale a pranzo giovedì. Torno a casa e comincio a sentire una pesantezza addominale. Poi scoppia tutto. Diarrea e vomito contemporaneamente, poi sudori freddi per cui mi accorgo di stare collassando. Non posso più alzarmi dal letto per timore di perdere i sensi. Dopo aver vomitato di tutto, piano piano tutto si calma».

Lo racconta il dottor Roberto Pergher, che lavora al Centro salute mentale di Rovereto. Pergher dovrebbe essere uno dei 27 operatori sanitari, medici, infermieri e Oss, finiti a letto con nausea e dissenteria a seguito di una sospetta intossicazione alimentare alla mensa dell'ospedale Santa Maria del Carmine.

Solo che il dottor Pergher venerdì mattina, ancora debole e dolorante, è andato al lavoro perché «devo coprire un turno e la psichiatria di Rovereto è già abbondantemente falcidiata». Quindi non è tra i 27 che, per dichiarazione della stessa Azienda sanitaria, sono rimasti a casa dal lavoro per il malore. Gli intossicati sono di più.

«Non sto ancora perfettamente bene - dice Pergher - È stata una cosa pesante, mia moglie voleva portarmi al pronto soccorso». Il medico ha affidato a Facebook il resoconto della giornata di giovedì. «Racconto la mia esperienza. Ho mangiato in mensa dell'ospedale a pranzo giovedì. Insalata di riso e involtini alla russa. Nel pomeriggio c'era qualcosa che non andava. Mi sentivo stanco e un po' assonnato. Torno a casa e comincio a sentire una pesantezza addominale. Poi scoppia tutto verso le 11. Diarrea profusa, vomito, vomito e diarrea contemporaneamente poi sudori freddi per cui mi accorgo di stare collassando. Non posso più alzarmi dal letto per timore di perdere i sensi e mi faccio portare un recipiente dove vomito abbondantemente a bordo letto, mi faccio coprire da una coperta. Dopo aver vomitato di tutto, piano piano tutto si calma. Permane un malessere addominale e stanchezza».

«Insalata di riso e involtini alla russa»: il menù citato da Pergher corrisponderebbe alle prime indicazioni emerse dalle testimonianze sulla possibile causa del malore. L'Azienda sanitaria sta effettuando le verifiche e le indagini epidemiologiche a ambientali necessarie per risalire all'origine del problema. D'altra parte, per fortuna, nessun malore è stato segnalato nei reparti, dove il menu è diverso da quello del personale. Qualcuno ha parlato del malfunzionamento di un frigorifero. Tra le ipotesi, quella di un'infezione batterica.Si può invece probabilmente escludere che c'entri qualcosa l'appalto a una ditta esterna dei cosiddetti servizi ausiliari, il lavaggio, le pulizie delle cucine, la preparazione dei nastri che vanno ai piani.

Al contrario dell'ospedale di Trento, ricordano Paola Bassetti e Luigi Bozzato della Filcams Cgil, a Rovereto la dozzina di cuochi e operatori della cucina dell'ospedale di Rovereto sono dipendenti dell'Azienda sanitaria, mentre ad essere esternalizzate sono queste funzioni ausiliarie. Dove però le lavoratrici e i lavoratori non toccano per nessuno motivo il cibo.

I sindacati degli operatori sanitari sono preoccupati. Al momento, dicono, sembra che l'incidente sia un caso isolato. Ma sono troppi i problemi che stanno emergendo nel nosocomio roveretano. C'è il magazzino infiltrato d'acqua che è stato trasferito a Villa Lagarina. Ci sono le richieste di incontro all'Azienda rimaste inevase. E c'è la carenza di personale.

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